Amavo la Toscana forse più di adesso o almeno di
un amore esclusivo, cosa che non è più.
Per fortuna il mio “fidanzato” termine allora
molto più in uso di adesso, non era così elitario, e abbandonò il suo Veneto
senza grande rimpianto; le nebbie, il caldo umido, la terra di pianura e i fumi
di Porto Marghera si eclissarono
per le verdeggianti e dolci colline, il cielo terso, il clima più mite e la cucina senz’altro più “rossa”.
Tutto questo accadde ormai molti anni fa e adesso…l’esperienza
insegna…
I vecchi detti "Tutto il mondo
è paese" e "Paese che vai, usanze che trovi" anche se
appaiono contrapposti, in realtà hanno
forse lo stesso scopo , insegnarci a stare al mondo indipendentemente dal luogo
in cui viviamo.
I sentimenti umani, le debolezze come le nobiltà
d' animo, l' eroismo e la vigliaccheria, l' amore e l' odio, la prudenza e l'
irresponsabilità, la saggezza e la stoltezza, l' umiltà e la presunzione, la giustizia e i soprusi, la sincerità e l'
ipocrisia, i valori e le miserie, se si va a ben a guardare sono uguali
dappertutto.
Ma la cucina nella sua purezza è un capitolo a parte e pur
non disdegnando le somiglianze, si distingue, ed ama mantenere le differenze,
così i veri amanti della cucina non si pongono confini o limiti territoriali e
gustativi.Grazie ad essa l’amore
per la mia terra non è più un limite ma la consapevolezza di una peculiarità.
Ingredienti: 1 cipolla, 2 spicchi d’aglio,
prezzemolo q.b., 1 o 2 cucchiai di concentrato di pomodoro , capperi 120g circa, 400g di fegatini
di pollo, sale, pepe, olio extravergine, una grossa noce di burro, 2 acciughe(facoltative).
Eliminare dai fegatini i filamenti di grasso e la vescichetta del
fiele, lavarli bene in acqua.
I fegatini si possono sbollentare in acqua facendoli bollire per qualche minuto oppure si possono utilizzare a crudo.
In tutte e due le varianti mettere i fegatini nel robot e tritarli.
Tritare la cipolla con aglio e prezzemolo.
Mettere sul fuoco una casseruola con olio e burro, aggiungere il trito di cipolla, far rosolare per circa 5 o 10 minuti.
Poi unire i fegatini.
Aggiungere i capperi scolati dall’aceto e finemente tritati, uno o due cucchiai di concentrato di pomodoro, cuocere per circa 25 o 30 minuti.A fine cottura , se gradite, si possono aggiungere 2 acciughe sotto sale o sottolio naturalmente private della lisca,
Servire la salsa tiepida su crostini di pane leggermente arrostito.
C’è chi usa bagnare il pane nel brodo o nel vinsanto tipo secco.
PICI CON
SUGO DI BRICIOLE
Ingredienti
per i pici(dose per 6 persone): 700g di farina 0 o 00, 300g di farina di grano
duro(semola rimacinata), un pizzico di sale, farina di riso q.b., acqua circa
400/450ml
Si inizia lavorando la farina 00 e la farina di grano duro(semola
rimacinata) sulla spianatoia, facendo un
largo cratere e versandoci una presa di sale e a poco a poco l’ acqua tiepida. Si amalgama
un po’ con la forchetta portando un po’ di farina verso il centro e poi si
impasta energicamente il tutto per 10 minuti con le mani(l’impasto può essere
fatto nel robot o nell’impastatrice). E'
importante che l'impasto sia ben sodo per la corretta riuscita dei pici anche
perché comunque l'impasto si ammorbidisce riposando. Formare una palla e
fare riposare la pasta per una mezz’ora avvolta nella pellicola. Quando ha
riposato, stendere la pasta con il matterello formando un rettangolo grossolano
di circa un centimetro di spessore, poi tagliare la pasta a striscioline(fig.1) e, una
alla volta, rotolarle con le mani aperte sulla spianatoia formando dei grossi
spaghettoni(fig.2) . Spolverarli di farina di riso e metterli in un vassoio o
sulla spianatoia tenendoli inizialmente non ammucchiati(fig.3). Cuocere i pici per 5-6 minuti in
abbondante acqua salata in ebollizione(fig.4) Mettere in una teglia con olio, aglio e peperoncino(fig.5) scolare bene i pici con un forchettone, saltarli nel condimento(fig.6), cospargerli con le briciole preparate(fig.7) e con il pecorino grattugiato(fig.8) (toscano, romano o sardo), aggiungere un filo d’olio nuovo crudo e servire(fig.9).
Per
il sugo con le briciole:4-5 cucchiai di olio extra vergine di oliva, 200g
mollica di pane toscano del giorno prima, 2 spicchi di aglio, pecorino grattugiato q.b., olio extra vergine di oliva a crudo, peperoncino (se
gradito) oppure pepe,sale.
Togliere la crosta al pane e pesare 200g di mollica. Inserire la mollica in un mixer e tritarla grossolanamente. Tostare leggermente le briciole in forno adagiandole su carta forno; scaldare 3 cucchiai d’olio extravergine d’oliva in una padella e far rosolare la mollica fino a doratura(le briciole si possono anche rosolare direttamente in padella).
In una padella
larga, inserire 4-5 cucchiai d’ olio, soffriggere due spicchi d’ aglio ben
schiacciati o tritati e il peperoncino, a
fuoco dolce senza farli bruciare.
BUDINI DI
RISO
Ingredienti per circa 10 budini:150g di riso,80g
di zucchero, 30g di burro,
80g di candito d’arancia, 8dl di latte,3 uova, 2
cucchiai di rum, una pizzico di sale.
Cuocere moltissimo il riso nel latte mescolando
spesso perché non si attacchi.
A due terzi di cottura aggiungere lo zucchero, il burro e il sale.
A due terzi di cottura aggiungere lo zucchero, il burro e il sale.
Far raffreddare il riso ed unire il candito a pezzettini, il rum.
Separare i rossi d’uovo dagli albumi,
Ungere gli stampini con il burro.
Spolverizzarli di pangrattato.
Riempire con l’impasto.
Cuocere in forno statico a 180° per circa 40’.
Far raffreddare su una griglia.
Spolverizzare con zucchero a velo vanigliato.
Consumare tiepidi o freddi.
Ciao, come posso contattarti in privato?
RispondiEliminaPer cosa vorresti contattarmi e soprattutto chi sei?
RispondiEliminaNon ho trovato la tua mail ma puoi inviarmi un messaggio su facebook, "cucinare storie" è anche lì.
RispondiEliminaCiao Ivana ..... come immaginerai quando faccio alcune Toscanacciate quì in Friuli anzi in Venezia Giulia (se no se ne prendono a male non si sentono Friulani ma Giuliani) ...insomma quando faccio il patè di fegatini come antipasto ne devo fare un bidone visto che ne vanno matti .... ma guardando con piacere la tua ricetta mi sono accorto che forse retaggio della nonna Sandrina metto anche le acciughe che mi sembra diano un qualcosa in più ... tu che ne pensi ?
RispondiEliminaSì sì giusto, tradizionalmente venivano e vengono aggiunte le acciughe naturalmente non in cottura ma alla fine, però non tutti(ad esempio i miei figli) apprezzano il loro retrogusto quindi molti le eliminano e anche io ho cominciato a farlo , ma adesso che me lo hai fatto notare faccio subito una variante alla ricetta.Grazie per la tua collaborazione e devo dirti che anche a Milano e a Roma dove vivono i miei figli il patè di fegatini va alla grande come noi toscani tanto per tirar fuori un po' di orgoglio malapartesco!!
EliminaEhi che bello! Mi hai fatto venire in mente la dolce nonna Sandrina e di conseguenza nonno Carlino chissà che non ispirino una delle mie antiche storielle...Grazie e una abbraccio.Ivana
Elimina