Domenica sono passata da Piazza della Signoria e Ferdinando
era ancora lì al suo posto guardingo e attento intorno alla tartaruga .Ho
cercato di fargli qualche foto insieme all'imponente statua ma non è facile
perché quando vede qualcuno che fotografa allora si allontana un po', per non
disturbare la scena.
Nel frattempo un uomo ha fatto salire il piccolo figlio sul basamento, allora Ferdinando ha azionato il fischietto. Il padre ha avuto una reazione poco carina, si è avvicinato in malo modo, ma il nostro uomo ha svolto il suo compito di guardiano attento e responsabile senza farsi intimorire dal tono della voce di quel padre che dal torto voleva farsi ragione. Ferdinando non si è messo a discutere ma fra sè e sè o forse a me che gli ero accanto :
-O che non lo sanno che oggi i bambini sono vivaci e non stanno fermi? Se si fa male poi ci vo di mezzo io!
Poi ha continuato a supervisionare tutta l'area circostante senza distogliere mai lo sguardo; l'esile corpo proteso leggermente in avanti proprio a difesa e ancora per due o tre volte ha fischiato per allontanare il pericolo.
Penso che se la tartaruga potesse prendere improvvisamente vita si metterebbe in groppa Ferdinando e via verso un mondo dove nessuno proprio come lei è senza tetto. Intanto mi è vicino, quasi spalla contro spalla e sento che dice in un sussurro :
-Sono solo contro tutti!
Ed è vero.
Nel frattempo un uomo ha fatto salire il piccolo figlio sul basamento, allora Ferdinando ha azionato il fischietto. Il padre ha avuto una reazione poco carina, si è avvicinato in malo modo, ma il nostro uomo ha svolto il suo compito di guardiano attento e responsabile senza farsi intimorire dal tono della voce di quel padre che dal torto voleva farsi ragione. Ferdinando non si è messo a discutere ma fra sè e sè o forse a me che gli ero accanto :
-O che non lo sanno che oggi i bambini sono vivaci e non stanno fermi? Se si fa male poi ci vo di mezzo io!
Poi ha continuato a supervisionare tutta l'area circostante senza distogliere mai lo sguardo; l'esile corpo proteso leggermente in avanti proprio a difesa e ancora per due o tre volte ha fischiato per allontanare il pericolo.
Penso che se la tartaruga potesse prendere improvvisamente vita si metterebbe in groppa Ferdinando e via verso un mondo dove nessuno proprio come lei è senza tetto. Intanto mi è vicino, quasi spalla contro spalla e sento che dice in un sussurro :
-Sono solo contro tutti!
Ed è vero.
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Giù
le mani da Fabre, ora c’è Ferdinando
di
Edoardo Semmola
Il
senzatetto si auto nomina guardia della maxi-tartaruga in piazza Signoria.
Controlla i turisti e li intrattiene raccontando storie fantastiche sull’opera.
Con l’ok dell’artista
shadow
Ferdinando scruta con sguardo
implacabile chiunque attraversi piazza della Signoria. I suoi occhi sono metal
detector: «Lei con quel gelato, un passo indietro per favore — intima a una
coppia di tedeschi armata di cono — sennò mi macchia il basamento della
statua!». È calato il sole da un’ora e Ferdinando Chelucci, senzatetto di 74
anni, guardia giurata in pensione, «entra in servizio»: il suo compito (che nessuno però gli ha assegnato) è
proteggere la tartaruga di Fabre. I turisti lo guardano stralunati. In parte
con timore: di fronte alla divisa blu scura, al fischietto e al cappello da
vigile che alterna col basco militare. E in parte con sospetto: «Ma lei è un
poliziotto per davvero?». Ferdinando non risponde. Lui, un metro e 61 per 65
chili, innocuo all’aspetto quanto autoritario nei modi, spiega: «Di notte
arrivano molti ubriachi, tutti attirati dalla statua di Jan — lo chiama per
nome, Fabre, da quando l’artista gli ha messo una mano sulla spalla e gli ha
fatto «ok» col pollice — ci vogliono montare sopra, cavalcarla. Ma la proteggo
io la tartaruga». Ferdinando è la guardia notturna improvvisata auto-incaricata
che da un mese attira sempre più attenzioni e simpatia e tiene lontano «i
malintenzionati», fino all’alba.
«Fabre ha visto
come la difendo e mi ha ringraziato»
Ferdinando intrattiene i passanti
raccontando storie fantastiche su questo gigantesco animale di cui si è
innamorato. Nato in Sardegna 2 luglio 1942.
«Sono arrivato a Firenze nel ‘65, ho fatto la guardia tutta la vita e da otto
anni vivo con 500 euro di pensione. Dormo nell’ ingresso della banca qui
davanti, almeno faccio la guardia anche lì. Sono in lista per le case popolari.
Aspetto». La radio alla sua cintura rimane sempre in silenzio, «in caso debba
chiamare rinforzi». Il fischietto invece lo usa. Sulla divisa sfoggia una
spilla della polizia americana e un’altra di quella canadese. «Guardi la
schiena della tartaruga tutta piena di pedate! Oh non lo sanno che è arte?».
Ama l’arte. Soprattutto ama Fabre: «Un grande uomo: ha visto come difendo la
sua statua e mi ha ringraziato». Non ha un letto dove dormire ma mangia tutti i
giorni in un ristorante di via San Giuseppe: «Mi fanno lo sconto ma i soldi non
bastano». Per questo si aspetta che questo suo lavoro inventato prima o poi
venga remunerato. Anche se non sa da chi. Nel frattempo ha fatto amicizia con
tutti.
Una storia che l'arte ha portato alla ribalta, un magico incontro di vita e poesia umana ;e noi cosa possiamo fare se non sentirci forse un po' tristi e impotenti, un po' magicamente attratti e infine troppo spesso distratti.
Ferdinando sta avendo il suo momento in Piazza della Signoria e non riesco a pensare al tempo in cui dovrà salutare la tartaruga.
Non so quanto abbia influito questa storia ma sicuramente dopo averla conosciuta se devi cucinare non puoi che pensare a un dolce soffice, semplice e delicato.
ROTOLO SOFFICE ALLA CREMA DI CILIEGIE CON PANNA
ALLA CANNELLA
Ingredienti:1 yogurt bianco o di soia, 1
bicchierino di rum, 3 uova, 1 bustina di lievito per dolci, un pizzico di sale,
200g di farina 00 o di kamut, 100g di fecola
di patate o maizena 280/300g di zucchero, 40 g d’olio di riso o mono seme,
circa 1 /2 kg di ciliegie, circa 80 g di zucchero, 8/ 10 g di maizena, 1
limone, 5 cucchiai di zucchero a velo vanigliato, 250 ml di panna fresca ,
cannella in polvere q.b.
Lavare le ciliegie , eliminare il
gambo e snocciolarle.
Appena si formerà del liquido aggiungere l'amido di mais setacciandolo e frullando bene con una frusta in modo che la farina non formi grumi, far bollire ed addensare. Far raffreddare.
Montare le uova intere con lo zucchero finché sono bianche e spumose,
aggiungere il pizzico di sale.
Mescolare le due farine con il lievito e
setacciarle.Amalgamare con una frusta le farine setacciate alle uova, poco per volta, mescolando adagio per non smontare il composto. Alternare la farina con l'olio, poi unire il rum e per ultimo lo yogurt.Amalgamare bene tutti gli ingredienti per stendere il composto sulla carta forno,
Rivestire
la leccarda con un foglio di carta forno( spennellare con burro fuso uniformemente e spolverizzare di farina-questo
procedimento si può anche omettere basta staccare la carta delicatamente appena
sfornato).
Livellare bene formando un rettangolo (circa 20x35) con spessore di circa 1/2 centimetro, se ne otterranno due e uno più piccolo.
Cuocere in forno statico a 180° per
circa 20 minuti. Rovesciare su carta forno spolverizzata di
zucchero a velo,
Arrotolare caldo a salame aiutandosi con la carta forno.Svolgere subito e spalmare la pasta con la crema di ciliegie
Poi arrotolare di nuovo. Spolverizzare con zucchero a velo vanigliato.
Montare la panna con 2 cucchiai di zucchero a velo e profumarla con la cannella in polvere.
Servire il rotolo con la panna alla cannella.
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