Aveva trovato casa in un quartiere
appena fuori dal centro storico per risparmiare un po' sull'affitto, visto che
ancora non aveva certezze lavorative tali da concedersi troppi agi.
Si muoveva soprattutto con le city bike .
Usciva la mattina presto e rientrava abbastanza tardi , gli orari di lavoro erano inversamente proporzionali allo stipendio che avrebbe percepito, comunque avrebbe fatto esperienza e arricchito il suo curriculum vitae.
Doveva far attenzione alle spese e poiché il giorno era costretta a pranzare fuori ,cercava di preparasi la cena per mangiare più sano e risparmiare anche.
Il problema era che alle diciannove i negozi chiudevano e fare la spesa si rivelava difficile. Due cose prese al volo, spesso senza un'idea precisa; le sue energie erano rivolte al campo lavorativo e quindi il cibo era l'ultimo suo pensiero. Sapeva però che la fame sarebbe sopraggiunta subito dopo la doccia e non poteva sempre rosicchiare carote o nutrirsi di pasta o riso in bianco.
Per fortuna scoprì vicino a casa un alimentari, gestito da un bengalese, che restava aperto fino a tardi.
L'uomo accoglieva silenzioso, biascicava qualche parola d'inglese e capiva abbastanza la lingua, aveva un po' di tutto nella piccola stanza adibita a negozio: frutta ,verdura e cibi confezionati di vari generi ed etnie.
Prese l'abitudine di fermarsi quasi ogni sera per gli acquisti, anche a ora tarda, talvolta pure con i colleghi per prendere qualche birra da sorseggiare in casa.
Piano piano l'uomo prese confidenza con quella ragazza bionda dagli occhi azzurri così diversa dalle donne del suo popolo. Le faceva un buon prezzo soprattutto su frutta e verdura che l'indomani sarebbero state passate, talvolta addirittura le regalava una banana o un avocado o un ananas eccessivamente maturi per la vendita.
Ormai sapevano cose reciproche delle loro vite, lontani entrambi dal proprio paese d'origine.
Lei acquistava spesso limoni e radice di zenzero ,che la prima sera non aveva trovato e che poi non erano più mancati nel negozio, con i quali la mattina si preparava una bevanda .
Lui sapeva che iniziava la cena con verdura cruda , e che i legumi erano spesso presenti nella sua dieta.
Lei aveva visto la foto di sua moglie e dei suoi figli e leggeva nei suoi occhi la nostalgia e la speranza di riunirsi a loro come gli avevano promesso se il negozio avesse ingranato ; intanto riceveva un misero stipendio ,che spediva quasi tutto alla sua famiglia, e la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno.
Lei si aggirava fra i prodotti etnici e spesso l'uomo le indicava come usarli in piatti della sua terra, così il giorno dopo aver provato il piatto avevano un nuovo argomento di cui parlare.
Non si erano mai presentati: lei era la ragazza bionda, lui il bengalese.
Lei aveva il dubbio che lui dormisse nel retro del negozio ma per rispetto non gliene chiedeva conferma.
Le loro vite si erano incrociate in quel buco dove si trovavano prodotti provenienti da luoghi diversi, non si capiva bene se per scelta o semplice casualità.
Aveva imparato a conoscere molte spezie e si era appassionata a sperimentarle, era affascinata da quegli aromi che rimandavano all' Oriente e il negozietto ne era ben fornito.
Uno dei prodotti più interessanti che aveva imparato a conoscere ed usare era il tamarindo Aveva acquistato i frutti , che non aveva mai visto prima, con i quali aveva imparato a fare la pasta di tamarindo usandola in molti piatti.
Quel negozio ed il suo proprietario erano stati , durante la sua permanenza una certezza per il suo sostentamento giornaliero e anche qualcosa di più .
Il giorno della partenza la ragazza bionda entrò nella piccola bottega anche se non doveva acquistare niente, giusto per salutare, dare un nome alla mano che avrebbe stretto, e augurare il meglio.
Si muoveva soprattutto con le city bike .
Usciva la mattina presto e rientrava abbastanza tardi , gli orari di lavoro erano inversamente proporzionali allo stipendio che avrebbe percepito, comunque avrebbe fatto esperienza e arricchito il suo curriculum vitae.
Doveva far attenzione alle spese e poiché il giorno era costretta a pranzare fuori ,cercava di preparasi la cena per mangiare più sano e risparmiare anche.
Il problema era che alle diciannove i negozi chiudevano e fare la spesa si rivelava difficile. Due cose prese al volo, spesso senza un'idea precisa; le sue energie erano rivolte al campo lavorativo e quindi il cibo era l'ultimo suo pensiero. Sapeva però che la fame sarebbe sopraggiunta subito dopo la doccia e non poteva sempre rosicchiare carote o nutrirsi di pasta o riso in bianco.
Per fortuna scoprì vicino a casa un alimentari, gestito da un bengalese, che restava aperto fino a tardi.
L'uomo accoglieva silenzioso, biascicava qualche parola d'inglese e capiva abbastanza la lingua, aveva un po' di tutto nella piccola stanza adibita a negozio: frutta ,verdura e cibi confezionati di vari generi ed etnie.
Prese l'abitudine di fermarsi quasi ogni sera per gli acquisti, anche a ora tarda, talvolta pure con i colleghi per prendere qualche birra da sorseggiare in casa.
Piano piano l'uomo prese confidenza con quella ragazza bionda dagli occhi azzurri così diversa dalle donne del suo popolo. Le faceva un buon prezzo soprattutto su frutta e verdura che l'indomani sarebbero state passate, talvolta addirittura le regalava una banana o un avocado o un ananas eccessivamente maturi per la vendita.
Ormai sapevano cose reciproche delle loro vite, lontani entrambi dal proprio paese d'origine.
Lei acquistava spesso limoni e radice di zenzero ,che la prima sera non aveva trovato e che poi non erano più mancati nel negozio, con i quali la mattina si preparava una bevanda .
Lui sapeva che iniziava la cena con verdura cruda , e che i legumi erano spesso presenti nella sua dieta.
Lei aveva visto la foto di sua moglie e dei suoi figli e leggeva nei suoi occhi la nostalgia e la speranza di riunirsi a loro come gli avevano promesso se il negozio avesse ingranato ; intanto riceveva un misero stipendio ,che spediva quasi tutto alla sua famiglia, e la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno.
Lei si aggirava fra i prodotti etnici e spesso l'uomo le indicava come usarli in piatti della sua terra, così il giorno dopo aver provato il piatto avevano un nuovo argomento di cui parlare.
Non si erano mai presentati: lei era la ragazza bionda, lui il bengalese.
Lei aveva il dubbio che lui dormisse nel retro del negozio ma per rispetto non gliene chiedeva conferma.
Le loro vite si erano incrociate in quel buco dove si trovavano prodotti provenienti da luoghi diversi, non si capiva bene se per scelta o semplice casualità.
Aveva imparato a conoscere molte spezie e si era appassionata a sperimentarle, era affascinata da quegli aromi che rimandavano all' Oriente e il negozietto ne era ben fornito.
Uno dei prodotti più interessanti che aveva imparato a conoscere ed usare era il tamarindo Aveva acquistato i frutti , che non aveva mai visto prima, con i quali aveva imparato a fare la pasta di tamarindo usandola in molti piatti.
Quel negozio ed il suo proprietario erano stati , durante la sua permanenza una certezza per il suo sostentamento giornaliero e anche qualcosa di più .
Il giorno della partenza la ragazza bionda entrò nella piccola bottega anche se non doveva acquistare niente, giusto per salutare, dare un nome alla mano che avrebbe stretto, e augurare il meglio.
PASTA
DI TAMARINDO
450 g di frutti di tamarindo.
Spezzare la buccia esterna ed estrarre la polpa.
Da quest’ultima vanno eliminati i semi contenuti.
Per facilitare tale operazione mettere i frutti a bagno in acqua
lasciandoli riposare fino a quando si ammorbidiscono.
Con le mani eliminare i semi
quindi passare i frutti da un colino o dal passaverdura per separare la polpa dalla fibra e da eventuali semi rimasti.
Si otterrà una pasta morbida dal sapore fruttato leggermente acidulo
La pasta di tamarindo in frigorifero dura per circa 5 mesi e si può congelare.
La polpa può essere utilizzata come base per molti tipi di piatti e condimenti.
Il gusto del tamarindo è un misto tra il dolciastro e l’acidulo, si presta ad
essere condito con note aromatiche e speziate.
Per suo particolare sapore, si presta inoltre alla realizzazione di salse,
chutney, marmellate o sciroppi.
L’acidità naturale del tamarindo lo rende adatto per marinare carne o pesce .
La pasta di tamarindo può essere aggiunta a yogurt o maionese.
Con il tamarindo si può ottenere una bevanda sana e dissetante. Sciogliere
la pasta di tamarindo in acqua , aggiungere sciroppo d'acero, qualche cubetto
di ghiaccio e una fettina di limone.
La pasta di tamarindo si può utilizzare anche nella preparazione di cocktail.
MINESTRA
DI SPAGHETTI SPEZZATI AI CECI E TAMARINDO
Ingredienti per 4 persone :300 g di ceci, 1 cipolla bionda o bianca, 1
porro, 2 o 3 cucchiai di pasta di tamarindo, 4 o 5 fette radice di zenzero, 2
bacche di cardamomo, 2 foglie di alloro, sale, cumino q.b, curry o curcuma q.b,
sale, olio extravergine, 200 g di spaghetti, peperoncino(se gradito).
Mettere i ceci per 12 ore in ammollo in acqua fredda con un
pugnetto di sale grosso ed uno di farina.
Scolarli, sciacquarli, metterli in pentola a pressione coperti di acqua e condire con 2 cucchiai d'olio, aggiungere la cipolla sbucciata, le foglie di alloro, il cardamomo e lo zenzero a fette. Cuocere in pentola a pressione per circa 30/35 minuti.
Scolare i ceci con tutti gli aromi compresa la cipolla.
Frullare la cipolla e metà ceci( tenere da parte l'altra metà) con il minipimer e un po' dell'acqua di cottura dei ceci.
Colare per eliminare eventuali residui di bucce ed aggiungere al resto del brodo di cottura.
Insaporire il brodo con il tamarindo, aggiungere il cumino , il sale e le altre spezie a gusto personale, portare ad ebollizione per circa 5 minuti.
Lavare ed affettare il porro, saltarlo in padella con poco olio extravergine, salare.
Spezzare gli spaghetti in pezzetti da circa 3 cm.
Aggiungere gli spaghetti al brodo di ceci e tamarindo.
Scolarli, sciacquarli, metterli in pentola a pressione coperti di acqua e condire con 2 cucchiai d'olio, aggiungere la cipolla sbucciata, le foglie di alloro, il cardamomo e lo zenzero a fette. Cuocere in pentola a pressione per circa 30/35 minuti.
Scolare i ceci con tutti gli aromi compresa la cipolla.
Frullare la cipolla e metà ceci( tenere da parte l'altra metà) con il minipimer e un po' dell'acqua di cottura dei ceci.
Colare per eliminare eventuali residui di bucce ed aggiungere al resto del brodo di cottura.
Insaporire il brodo con il tamarindo, aggiungere il cumino , il sale e le altre spezie a gusto personale, portare ad ebollizione per circa 5 minuti.
Lavare ed affettare il porro, saltarlo in padella con poco olio extravergine, salare.
Spezzare gli spaghetti in pezzetti da circa 3 cm.
Aggiungere gli spaghetti al brodo di ceci e tamarindo.
A fine cottura della pasta aggiungere i
ceci e il porro, se gradito il peperoncino o paprika dolce.Servire.
SALSA
DI TAMARINDO ALL'ARANCIA
Ingredienti: 2 o 3 cucchiai di pasta di tamarindo, il succo di
un' arancia, un pizzico di sale, 1 cucchiaino di sciroppo d'acero, 1 cucchiaio
di salsa teriyaki, 1 cucchiaio di olio extravergine, peperoncino(facoltativo).
Mescolare gli ingredienti, assaggiare e regolare aumentando a
piacere alcuni dei condimenti. Questa salsa si può servire con carni o pesce,
molto adatta per i crostacei anche come marinatura.
Se si vuole dare una nota piccante basta aggiungere del peperoncino in polvere
o a pezzetti da tenere in infusione.
POLLO AL TAMARINDO
POLLO AL TAMARINDO
Tagliare
a pezzetti il petto di pollo farlo marinare in olio e qualche cucchiaio di
salsa o solo pasta di tamarindo aggiungere sale, pepe, il tipo di spezie preferito spezie( cumino, curry, curcuma, salvia o altro) o sale aromatizzato a piacere.
Passare il pollo nei semi di sesamo
Mettere su carta forno e cuocere in forno ventilato a 170°
Passare il pollo nei semi di sesamo
Mettere su carta forno e cuocere in forno ventilato a 170°
Servire con la salsa di tamarindo all'arancia.
SALSA
DI TAMARINDO E POMODORO
Ingredienti:100 di
salsa di pomodoro(pomodoro cotto con olio extravergine e sale), 2 cucchiai di
pasta di tamarindo, sale q.b, pimento, pepe lungo, paprika dolce, o
peperoncino.
Mescolare gli ingredienti, assaggiare e regolare aumentando
eventualmente alcuni condimenti.
Questa salsa si può servire con carni, pesce e verdure.
Questa salsa si può servire con carni, pesce e verdure.
Se si vuole dare una nota piccante al posto della paprika dolce basta aggiungere del peperoncino in polvere.
Questa salsa si presta ad essere aggiunta in piccole dosi a maionese o a salse a base di pesce(tonno,
salmone, gamberi).
Costine di maiale alla salsa rossa di tamarindo
Costine di maiale alla salsa rossa di tamarindo
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