domenica 21 febbraio 2010

Yasuko Akagi - La luna e l'altalena

La luna e l'altalena


Progetto Banchi Nuovi 2. La mostra, a cura di Melania Rossi, vuole essere un percorso attraverso la ricerca dell'artista giapponese, che dal 1997 ad oggi si e' espressa attraverso installazioni, incisioni, illustrazioni per libri e sculture.

COMUNICATO STAMPA
a cura di Melania Rossi 

Sabato 13 fabbraio Progetto Banchi Nuovi inaugura la mostra personale di Yasuko Akagi (Hiroshima, 1968), dal titolo La luna e L’altalena. 
La mostra, a cura di Melania Rossi, vuole essere un percorso attraverso la ricerca dell’artista giapponese, che dal 1997 ad oggi si è espressa attraverso installazioni, incisioni, illustrazioni per libri e sculture. 

I lavori in mostra attingono concettualmente da un immaginario onirico, dalle metafore sottese alle fiabe e alle leggende, costruendo ipotesi di mondi possibili. Natura e artificio si fondono per dare vita a idee di sopravvivenza fatte di ponti, scale e contenitori che portano ovunque e da nessuna parte. Dove la meta, come nei migliori racconti, non importa in fondo. 

Così l’installazione “Il Ponte” crea collegamenti verticali propri, solitamente, delle scale e “Il mondo cubico” rappresenta universi piccoli e autosufficienti, abitati da pochi se non unitari elementi. Elementi che l’artista di volta in volta sceglie per raffigurare concetti, particolari che giocano con l’immaginario collettivo per suggerire con poetica ironia un punto di vista alternativo, non convenzionale. Ed ecco le sirenette stese ad un filo ad asciugare, un cappuccio rosso che si staglia sullo sfondo del lupo nero, grande e irsuto, la treccia di Raperonzolo ma senza principessa, due scarpette da danza rosse impigliate tra linee da pentagramma a rappresentare la musica. 

Le incisioni vivono all’interno degli interventi installativi partecipando allo stesso tempo e allo stesso spazio con i segni taglienti della xilografia e le sfumature date dall’acquatinta. Così i gatti giocano e si nascondono sui fogli fino a diventare un piccolo ma inarrestabile esercito di bianche statuette. 
Immaginario occidentale per una sintesi del tutto orientale, minuzia e analisi del dettaglio al servizio però di una semplicità chiusa, conchiusa, rassicurante e inesorabile allo stesso tempo. 

Inaugurazione: sabato 13 febbraio 2010 

                       La luna e L’altalena


di Melania Rossi


Luoghi di sogno, di favola e di memorie lontane custodite in uno spazio rassicurante per proporzioni e forme modulari, in cui il pensiero possa farsi stupire da ironie e delicatezze inaspettate. Nella precisione dei lavori di Yasuko Akagi c’è un senso di instabilità sognante e puntale che lascia aperte infinite ipotesi di soluzione, di interpretazione. Opere in cui natura e artificio si fondono per dare vita a idee di sopravvivenza fatte di case, ponti e scale che portano ovunque e da nessuna parte. Dove la meta, come nei migliori racconti, in fondo non importa.
L’artista attinge da un immaginario onirico, dalle metafore sottese alle fiabe e alle leggende, costruendo mondi possibili per le sue creature e suggestivi per la nostra immaginazione. Così Il Ponte crea collegamenti verticali propri, solitamente, delle scale, come ad isolare e accentuare non il senso né il percorso ma il legame tra partenza e arrivo. Le installazioni dell’artista giapponese abitano gli spazi ritagliando nicchie di concetto, dando alle idee la terza dimensione, la materia. Il mondo cubico rappresenta infatti universi piccoli e autosufficienti, abitati da pochi -  a volte unitari -  elementi. Elementi che l’artista di volta in volta sceglie per raffigurare concetti o particolari che giocano con l’immaginario collettivo, per suggerire con poetica ironia un punto di vista alternativo, non convenzionale. Ed ecco le sirenette stese ad un filo ad asciugare, un cappuccio rosso che si staglia sullo sfondo del lupo nero, grande e irsuto, la treccia di Raperonzolo ma senza principessa, due scarpette da danza rosse impigliate tra linee da pentagramma a rappresentare la musica.
I giochi delle ombre che mentono e figurano.
Le incisioni partecipano agli interventi installativi, rappresentano lo stesso tempo e lo stesso spazio con i segni taglienti della xilografia e le sfumature date dall’acquatinta. Ed ecco che i gatti giocano e si nascondono sui fogli delle stampe e dei libri illustrati, fino a diventare un piccolo ma inarrestabile esercito di bianche statuette di gesso. Le altalene si fanno guardare dalla luna attonita e dondolano nei riquadri dei plastici, bianche, come le scale a pioli che tornano a unire le piccole scatole-casa.
Immaginario occidentale per una sintesi del tutto orientale, minuzia e analisi del dettaglio a plasmare una semplicità chiusa, conchiusa, rassicurante e inesorabile allo stesso tempo. 

La luna e l'altalena



4 commenti:

  1. Grazie, mamma, per la pubblicità!!!!

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  2. Ah, e ovviamente grazie per il delizioso aperitivo!!!

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  3. Fare quacosa con te e per te è una vera soddisfazione!!

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  4. suggestive come sempre entrambe! bravissime! attraverso la mamma stiamo conoscendo anche la figlia... e si vede proprio che sei sua figlia Melania! l'arte fa proprio parte di voi! Ivana sono Giovanna (corso di cucina, quella che viene sempre presto...). Ho avuto un lutto in famiglia e sono dovuta correre a Milano, per questo non c'ero giovedì... Avrei bisogno della ricetta dei bignè con la mortadella (anche solo gli ingredienti) mi contatti???
    giovanna.gelso@gmail.com
    ah!!! ora ho un blog anche io (mi hai contagiata con la cucina! ed ero già tecnologica di mio...) http://chiareduovo.blogspot.com

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