"Gli italiani
in vacanza al mare o in montagna, per
sconfiggere l'afa di questa estate 2015, che resterà nella storia dei record di
grande e lunga calura, superando e
scalzando dalla prima posizione in classifica quella del 2003."
Quali italiani in vacanza? -pensava Elisa- non certo quelli che come me sono senza lavoro.
Quali italiani in vacanza? -pensava Elisa- non certo quelli che come me sono senza lavoro.
Ormai da mesi inviava e consegnava curricola vitae senza alcun risultato, poi a sfinirla ci
si era messo anche il caldo.
L'unico refrigerio che poteva percepire sulla pelle proveniva non da una qualsiasi brezza marina o ombroso luogo di montagna ma dai getti dell'aria condizionata dei centri commerciali.
Metteva gli infradito e verso le dieci scendeva al supermercato sotto casa così come si scende in spiaggia ma non doveva dimenticare il leggero golfino perché davanti ai frigoriferi le ossa si intirizzivano come per il freddo di alta montagna. Se non fosse stata molto depressa per via del "non " lavoro avrebbe potuto godere di più di quei momenti in cui spingendo il carrello poteva trovare specialità di ogni luogo italiane e ed estere proprio come se viaggiasse. Viaggiare...una delle cose che amava di più e nei momenti in cui il suo stipendio giungeva in banca si era potuta permettere qualche bella esperienza turistica. Quando le ruote del carrello si inceppavano smetteva di sognare o ricordare e le sue imprecazioni a bassa voce non riguardavano solo la momentanea difficoltà. Molti prodotti in offerta proponevano partecipazione a concorsi e dopo l'acquisto si poteva ottenere alla cassa una cartolina dove oltre al regolamento compariva un azzurro mare o una verdeggiante valle, spesso prodotti inutili che lei ovviamente doveva evitare.
Quando si era trovata davanti ad una confezione di pane carasau immediatamente l'aveva pervasa la nostalgia della Sardegna, la regione che in assoluto le aveva offerto sole e mare indimenticabili, il carrello aveva accolto le sfoglie di pane fragranti e poi aveva puntato in direzione del pesce, naturalmente surgelato, per risparmiare; si sarebbe concessa una frittura di calamari sperando di riuscire così a rievocare quella del ristorante tipico sopra la piccola baia nelle cui acque turchesi si era tuffata per giorni.
I calamari la guardavano gelidamente e il lettore salvatempo indicava già che aveva raggiunto il budget del giorno, per il resto doveva utilizzare ciò che aveva in casa. Indugiava verso la cassa poiché temeva l'onda di calore che l'avrebbe avvolta appena fuori e poi i trenta gradi di casa sua.
L'unico refrigerio che poteva percepire sulla pelle proveniva non da una qualsiasi brezza marina o ombroso luogo di montagna ma dai getti dell'aria condizionata dei centri commerciali.
Metteva gli infradito e verso le dieci scendeva al supermercato sotto casa così come si scende in spiaggia ma non doveva dimenticare il leggero golfino perché davanti ai frigoriferi le ossa si intirizzivano come per il freddo di alta montagna. Se non fosse stata molto depressa per via del "non " lavoro avrebbe potuto godere di più di quei momenti in cui spingendo il carrello poteva trovare specialità di ogni luogo italiane e ed estere proprio come se viaggiasse. Viaggiare...una delle cose che amava di più e nei momenti in cui il suo stipendio giungeva in banca si era potuta permettere qualche bella esperienza turistica. Quando le ruote del carrello si inceppavano smetteva di sognare o ricordare e le sue imprecazioni a bassa voce non riguardavano solo la momentanea difficoltà. Molti prodotti in offerta proponevano partecipazione a concorsi e dopo l'acquisto si poteva ottenere alla cassa una cartolina dove oltre al regolamento compariva un azzurro mare o una verdeggiante valle, spesso prodotti inutili che lei ovviamente doveva evitare.
Quando si era trovata davanti ad una confezione di pane carasau immediatamente l'aveva pervasa la nostalgia della Sardegna, la regione che in assoluto le aveva offerto sole e mare indimenticabili, il carrello aveva accolto le sfoglie di pane fragranti e poi aveva puntato in direzione del pesce, naturalmente surgelato, per risparmiare; si sarebbe concessa una frittura di calamari sperando di riuscire così a rievocare quella del ristorante tipico sopra la piccola baia nelle cui acque turchesi si era tuffata per giorni.
I calamari la guardavano gelidamente e il lettore salvatempo indicava già che aveva raggiunto il budget del giorno, per il resto doveva utilizzare ciò che aveva in casa. Indugiava verso la cassa poiché temeva l'onda di calore che l'avrebbe avvolta appena fuori e poi i trenta gradi di casa sua.
PASTICCIO DI PANE CARASAU CON BRICIOLE CROCCANTI
Tagliare a pezzetti 1 carota, 1 melanzana, 2 zucchine, 1 peperone e saltali in olio aggiungendo due pomodori maturi a pezzetti.
Preparare anche della salsa con pomodori maturi spellati olio,sale e pepe,
Lessare per alcuni minuti le sfoglie di pane carasau in acqua bollente salata.
Cuocerne poche per volta e appena si mostrano morbide scolarle.
Disporre uno strato in una pirofila imburrata
Condire lo strato di pane con pomodoro e parmigiano.
Disporre un nuovo strato di pane.
Coprire con le verdure saltate.
Condire con parmigiano e pezzetti di provola.
Fare un nuovo strato di pane, condire con il pomodoro, il parmigiano e la provola.
Ultimare con grosse briciole di carasau croccante ed un filo d'olio. Infornare per circa 20' e servire il pasticcio caldo o tiepido tagliandolo in porzioni.
Preparare un mix di farina di semola rimacinata e 1/4 di farina di riso. Passare nel miscuglio di farine i calamari e friggerli coperti in una casseruola piuttosto piccola e profonda con abbondante olio di semi di arichidi. Quando i calamari appaiono dorati scolare su carta assorbente da cucina , assaggiarli per aggiustare di sale e servire.
Mmmmmm...il fritto di pesce! dirò alla Cecilia di guardare subito il blog!
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