Il mio rapporto con gli animali ha risentito dell'influsso
negativo che mia madre mi ha trasmesso fin da piccola attraverso la sua stessa
paura, non mi dovevo avvicinare e tanto meno toccare gli animali,così sono cresciuta con una sorta di zoofobia.
Non farei mai del male ad un animale ma non riesco a rapportarmi in modo rilassato con nessuna specie , che l'essere voli, nuoti o cammini per me non fa differenza io mi tengo alla larga.
Andavo con i miei figli piccoli a passare le estati sulle colline pistoiesi in un paesino nella casa che Franca e suo marito ci affittavano annualmente. Noi salivamo verso l'aria fresca ed il verde ma lei che di tutto ciò ne aveva abbastanza portava i figli al mare.
Mi lasciava in consegna il suo pollaio con tutte le galline.
La prima volta che lo fece non ebbi il coraggio di rifiutarle questo favore anche se la cosa mi mise subito in agitazione. Franca mi diede tutte le consegne, naturalmente in cambio avrei goduto della raccolta delle uova fresche dal sapore eccezionale.
Il trauma della prima mattina fu totale, entrai nel pollaio e quando aprii la porta della casetta in cui dormivano le galline uscirono tutte in massa e mi accerchiarono beccandomi perfino le unghie dei piedi perché io ignara di quell'aggressione avevo calzato ciabattine infradito. Scappai senza mettere il granturco nelle ciotole sparse qua e là come avrei dovuto e neppure raccolsi le uova nei nidi, non so come si nutrirono quel giorno le galline.
Fino a sera covai il pensiero di come avrei fatto a chiuderle nella baracca per la notte al riparo da volpi e faine. All'imbrunire trovai il pollaio vuoto, per fortuna le galline erano andate a letto da sole, quindi chiusi semplicemente la porta.
La mattina dopo mi organizzai disponendo prima il granturco così che le galline beccassero quello, anche se i miei piedi erano ben protetti da calzature più adeguate. Però c'era sempre il problema della raccolta delle uova, dovevo entrare nella baracchetta mettere le mani nei nidi e c'era sempre qualche gallina accovacciata che io non ho mai avuto il coraggio di cacciare né tanto meno di spostare per sottrarre le eventuali uova deposte.
Per fortuna uscita dal pollaio potevo fermarmi nel boschetto circostante a raccogliere gli innocui profumati ciclamini che lì abbondavano, vedevo il terreno molto smosso ma non mi facevo domande, finché una mattina passò il lattaio che mi diede il buongiorno e disse:- Guarda quanto hanno grufolato i cinghiali qui intorno!
La parola cinghiali ebbe su di me l'effetto che si può immaginare e i ciclamini da quel momento sbocciarono indisturbati.
Per tutto il mese ebbi uova ed ansia in abbondanza.
Non farei mai del male ad un animale ma non riesco a rapportarmi in modo rilassato con nessuna specie , che l'essere voli, nuoti o cammini per me non fa differenza io mi tengo alla larga.
Andavo con i miei figli piccoli a passare le estati sulle colline pistoiesi in un paesino nella casa che Franca e suo marito ci affittavano annualmente. Noi salivamo verso l'aria fresca ed il verde ma lei che di tutto ciò ne aveva abbastanza portava i figli al mare.
Mi lasciava in consegna il suo pollaio con tutte le galline.
La prima volta che lo fece non ebbi il coraggio di rifiutarle questo favore anche se la cosa mi mise subito in agitazione. Franca mi diede tutte le consegne, naturalmente in cambio avrei goduto della raccolta delle uova fresche dal sapore eccezionale.
Il trauma della prima mattina fu totale, entrai nel pollaio e quando aprii la porta della casetta in cui dormivano le galline uscirono tutte in massa e mi accerchiarono beccandomi perfino le unghie dei piedi perché io ignara di quell'aggressione avevo calzato ciabattine infradito. Scappai senza mettere il granturco nelle ciotole sparse qua e là come avrei dovuto e neppure raccolsi le uova nei nidi, non so come si nutrirono quel giorno le galline.
Fino a sera covai il pensiero di come avrei fatto a chiuderle nella baracca per la notte al riparo da volpi e faine. All'imbrunire trovai il pollaio vuoto, per fortuna le galline erano andate a letto da sole, quindi chiusi semplicemente la porta.
La mattina dopo mi organizzai disponendo prima il granturco così che le galline beccassero quello, anche se i miei piedi erano ben protetti da calzature più adeguate. Però c'era sempre il problema della raccolta delle uova, dovevo entrare nella baracchetta mettere le mani nei nidi e c'era sempre qualche gallina accovacciata che io non ho mai avuto il coraggio di cacciare né tanto meno di spostare per sottrarre le eventuali uova deposte.
Per fortuna uscita dal pollaio potevo fermarmi nel boschetto circostante a raccogliere gli innocui profumati ciclamini che lì abbondavano, vedevo il terreno molto smosso ma non mi facevo domande, finché una mattina passò il lattaio che mi diede il buongiorno e disse:- Guarda quanto hanno grufolato i cinghiali qui intorno!
La parola cinghiali ebbe su di me l'effetto che si può immaginare e i ciclamini da quel momento sbocciarono indisturbati.
Per tutto il mese ebbi uova ed ansia in abbondanza.
Potrò apparire insensibile visto che il cinghiale ve lo mostro nel piatto ma questo so fare e le uova in una tradizionale torta della nonna le considero a buon fine.
CINGHIALE
IN BIANCO ALL'ACCIUGA
Ingredienti per 4 persone:1 kg di spezzatino di cinghiale o di
maiale(si consiglia di utilizzare la parte di arista del collo tagliata a cubi piuttosto
grandi), 2 cipolle bionde ,3 carote, 3 costole di sedano, 50 g di pancetta, olio
extravergine sale , pepe, 2 cucchiai di capperi dissalati, 3 o 4 acciughe,
acqua o brodo vegetale non salato q.b.
Per la
marinatura:1 limone, qualche foglia di alloro, pepe in grani, 1 rametto
di rosmarino e uno di salvia.
Mettere il cinghiale tutta la notte in acqua con il limone a
fette e gli altri aromi.
Rosolare bene la carne in olio a fuoco vivace.
Rosolare bene la carne in olio a fuoco vivace.
Aggiungere un trito di aglio, rosmarino e salvia, pepare ma salare
pochissimo.
Tritare pancetta ,cipolle, carote e sedano .In una casseruola far appassire il trito a fuoco basso con il
recipiente coperto in olio extravergine pepando senza salare, quando il tutto
appare morbido scoprire per far restringere.Unire carne e trito di verdure appassito.
Portare a cottura con brodo vegetale o acqua.
Quando la carne appare cotta e tenera e il sugo ritirato aggiungere acciughe e capperi dissalati tritati.
Togliere subito dal fuoco e servire.
Si può cucinare con questa ricetta anche carne di maiale è preferibile utilizzare l'arista nella scamerita.
Questo piatto si sposa bene con polenta o patate morbide cotte in teglia o purè.
INSALATA TIEPIDA DI FINOCCHI GRIGLIATI
Ingredienti per 4 persone: 3 o 4 finocchi, 50 g di olio extravergine di oliva, 50 g di vino rosso, 40 g di aceto di mele, sale, pepe in grani, 1 cucchiaio di zucchero di canna Mascobado, 2 cucchiai di uvetta , 2 cucchiai di pinoli tostati, qualche foglia di alloro.
Affettare i finocchi ,fare una cottura breve al microonde o a vapore.
Poi passarli su una griglia ben calda su entrambi i lati.
Dopo le due cotture devono ancora risultare al dente.
Mettere in una casseruola olio, vino , aceto, zucchero, sale, pepe e alloro. Far bollire fino a rendere leggermente sciropposo il condimento.
Aggiungere l'uvetta a fine cottura per alcuni minuti.
Cospargere sui finocchi il condimento tiepido, aggiustare di sale e pepe, aggiungere i pinoli tostati ed un filo d'olio extravergine.
L'insalata si può servire sia tiepida che fredda.
TORTA
DELLA NONNA
Ingredienti pasta frolla: 400 g di farina,160 g di
zucchero, 2 uova e 1
tuorlo, 160g di
burro morbido, 1 cucchiaino di lievito per dolci, un
pizzico di sale,1/2
cucchiaino di scorza di limone grattata(se gradita).
Impastare
gli ingredienti finché non stanno insieme, non lavorare troppo la pasta. Formare
una palla metterla in un sacchetto per alimenti o nella pellicola e far
riposare in frigorifero almeno 30'. Si può conservare in frigo per vari giorni.
Si può congelare.
Ingredienti per la crema: 1 uovo e due tuorli, 120
g di zucchero, 2 o 3 cucchiai di zucchero vanigliato, 600 ml di latte. un
pizzico di sale, 50 g di amido di frumento.
Montare le uova con lo zucchero e l’aroma di vaniglia in un
tegame che possa andare sul fuoco, unire l’amido di frumento continuando a
montare.
Aggiungere il latte bollente. Mettere sul fuoco moderato e mescolare con una frusta finché la crema non raggiunga l’ebollizione.
Lasciar cuocere cinque minuti continuando a mescolare.
Togliere dal fuoco e lasciar intiepidire mescolando ogni tanto. Mettere un foglio di pellicola da cucina a contatto con la superficie della crema e far raffreddare. Si consiglia di preparare la crema con un giorno d’anticipo conservandola in frigo.
Per la decorazione: pinoli 35 g, 1 uovo, 1 cucchiaio di latte, 1 cucchiaino di zucchero.
Aggiungere il latte bollente. Mettere sul fuoco moderato e mescolare con una frusta finché la crema non raggiunga l’ebollizione.
Lasciar cuocere cinque minuti continuando a mescolare.
Togliere dal fuoco e lasciar intiepidire mescolando ogni tanto. Mettere un foglio di pellicola da cucina a contatto con la superficie della crema e far raffreddare. Si consiglia di preparare la crema con un giorno d’anticipo conservandola in frigo.
Per la decorazione: pinoli 35 g, 1 uovo, 1 cucchiaio di latte, 1 cucchiaino di zucchero.
Stendere un po' meno di metà pasta frolla tra due fogli di carta forno
formando un disco del diametro della tortiera (22/24 cm).
Imburrare ed infarinare la tortiera, stendervi il disco di pasta.
Cuocere in forno a 180° per circa 10 minuti.
Stendere la rimanente frolla tra due fogli di carta forno formando un altro disco.
Disporre la crema a cupola sul disco cotto.
Adagiare sopra l'altro disco di pasta cruda accompagnandolo delicatamente sulla crema e sigillare lungo il bordo.
Spennellare la torta con il miscuglio di latte, uovo e zucchero.
Cospargere la superficie con pinoli tritati grossolanamente.
Cuocere in forno a 180°per circa 30'/35' comunque a coloritura.
Imburrare ed infarinare la tortiera, stendervi il disco di pasta.
Cuocere in forno a 180° per circa 10 minuti.
Stendere la rimanente frolla tra due fogli di carta forno formando un altro disco.
Disporre la crema a cupola sul disco cotto.
Adagiare sopra l'altro disco di pasta cruda accompagnandolo delicatamente sulla crema e sigillare lungo il bordo.
Spennellare la torta con il miscuglio di latte, uovo e zucchero.
Cospargere la superficie con pinoli tritati grossolanamente.
Cuocere in forno a 180°per circa 30'/35' comunque a coloritura.
Far raffreddare leggermente poi quando la pasta ha
acquistato consistenza spostare su una
gratella. Prima di servire cospargere con zucchero a velo vanigliato.
Meravigliosa!!! ❤️
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