Noi donne dell’ufficio avevamo deciso di preparare una cena per gli uomini, una specie di sfida alla quale loro poi avrebbero dovuto rispondere, anche se il vero motivo era quello di far colpo sul capo, uno scapolo affascinante che purtroppo non mostrava interesse per nessuna, svolgendo la sua funzione con grande serietà.
Di lui si sapeva poco, molto riservato, educato, trattava tutti con rispetto ed una certa freddezza.
Era il nostro argomento preferito, le domande che ci facevamo sulla sua vita erano all’ordine del giorno, molti i "se" e tanti i "forse".
L’idea della cena era sembrata un modo per entrare in confidenza, ma il dubbio era:
-Accetterà?
Incredibilmente sì.
Ci eravamo divise i compiti , a me, che ero l’ unica che veramente si dedicava con assiduità alla cucina, era toccata la preparazione dell’antipasto, tutte si erano raccomandate, l’inizio doveva essere perfetto.
Il menù era stato studiato secondo le abilità di ognuna di noi, la sfida ci aveva conquistato, quasi sicure che i nostri colleghi avrebbero fatto fiasco, pregustavamo la certezza della vittoria .
La cena fu impeccabile, i miei antipasti ebbero grande successo, il giovane dirigente chiese chi ne era l’artefice , mi venne vicino e si congratulò con garbo.
Dopo alcuni giorni gli uomini si dichiararono pronti per il contrattacco, la cena fu strepitosa e noi livide d’invidia dovemmo accettare la sconfitta, ci avevano superato nel gusto, nell’originalità, insomma tutto era di più, in particolare l’antipasto mi aveva colpito e…. meraviglia, era proprio il capo l’autore.
Lo squillo del telefono mi accolse in casa, sicuramente, Elena la mia vicina di scrivania, voleva commentare la cena appena conclusa, alzai il ricevitore dicendo allegramente -“ Che smacco!”
Ma una voce maschile commentò:
-Non direi, anche i tuoi antipasti erano ottimi!
Mi lasciai cadere sul divano, le parole non uscivano e lo stomaco pieno aveva deciso di contorcersi nel momento sbagliato.
Silenzio.
-Ci sei?
- Sì – come una stupida.
-Credo che abbiamo qualcosa in comune.
-Dici?- peggio non si può.
-Almeno la passione per gli antipasti di sicuro, forse potremmo scoprire anche altro, ti va una cena… i miei hanno un piccolo ristorante fuori città.
Ne è passato di tempo da allora , io e “il capo” come scherzosamente chiamo mio marito, gestiamo insieme il ristorante che un tempo era dei suoi genitori, il nostro fiore all’occhiello sono naturalmente gli antipasti.
Di lui si sapeva poco, molto riservato, educato, trattava tutti con rispetto ed una certa freddezza.
Era il nostro argomento preferito, le domande che ci facevamo sulla sua vita erano all’ordine del giorno, molti i "se" e tanti i "forse".
L’idea della cena era sembrata un modo per entrare in confidenza, ma il dubbio era:
-Accetterà?
Incredibilmente sì.
Ci eravamo divise i compiti , a me, che ero l’ unica che veramente si dedicava con assiduità alla cucina, era toccata la preparazione dell’antipasto, tutte si erano raccomandate, l’inizio doveva essere perfetto.
Il menù era stato studiato secondo le abilità di ognuna di noi, la sfida ci aveva conquistato, quasi sicure che i nostri colleghi avrebbero fatto fiasco, pregustavamo la certezza della vittoria .
La cena fu impeccabile, i miei antipasti ebbero grande successo, il giovane dirigente chiese chi ne era l’artefice , mi venne vicino e si congratulò con garbo.
Dopo alcuni giorni gli uomini si dichiararono pronti per il contrattacco, la cena fu strepitosa e noi livide d’invidia dovemmo accettare la sconfitta, ci avevano superato nel gusto, nell’originalità, insomma tutto era di più, in particolare l’antipasto mi aveva colpito e…. meraviglia, era proprio il capo l’autore.
Lo squillo del telefono mi accolse in casa, sicuramente, Elena la mia vicina di scrivania, voleva commentare la cena appena conclusa, alzai il ricevitore dicendo allegramente -“ Che smacco!”
Ma una voce maschile commentò:
-Non direi, anche i tuoi antipasti erano ottimi!
Mi lasciai cadere sul divano, le parole non uscivano e lo stomaco pieno aveva deciso di contorcersi nel momento sbagliato.
Silenzio.
-Ci sei?
- Sì – come una stupida.
-Credo che abbiamo qualcosa in comune.
-Dici?- peggio non si può.
-Almeno la passione per gli antipasti di sicuro, forse potremmo scoprire anche altro, ti va una cena… i miei hanno un piccolo ristorante fuori città.
Ne è passato di tempo da allora , io e “il capo” come scherzosamente chiamo mio marito, gestiamo insieme il ristorante che un tempo era dei suoi genitori, il nostro fiore all’occhiello sono naturalmente gli antipasti.
SCAROLA IN CANNOLI DI PASTA FILLO
Ingredienti per 6 persone: 400g di scarola, uno spicchio d’aglio, 10g di capperi dissalti o se in aceto sciacquati, 2 o 3 acciughe sotto sale, 20g di pinoli tostati, 10g di olive, un cucchiaio di pecorino grattugiato, un piccolo peperoncino, una confezione di pasta fillo surgelata
Lavare la scarola e tritarla grossolanamente.
Soffriggere l’aglio schiacciato e il peperoncino tritato in 2 cucchiai d’olio.
Unire la scarola, salare e cuocere per 10 minuti, a fuoco medio, mescolando spesso con un cucchiaio di legno, far asciugare bene e se non basta trasferire la verdura in un colino e far sgocciolare.
Unire alla scarola i pinoli tostati, le olive, le acciughe e i capperi tritati non troppo finemente, il pecorino grattato e lasciar riposare.
Mentre si utilizza la pasta fillo va tenuta coperta con un telo umido perché tende a seccare rapidamente.
Per i cannoli: fare dei rettangoli, spennellarli con un velo di burro chiarificato o un’emulsione di acqua e olio extravergine, sovrapporne tre, arrotolarli su una formina da cannolo, cuocere su carta forno a 180° per 12/13 minuti anche in forno ventilato. Lasciare intiepidire, poi sfilare la forma e lasciar raffreddare.
Farcire i cannoli con la scarola, servire freddi o scaldare leggermente in forno per qualche minuto.
Per il burro chiarificato:Fondere il burro in un bagnomaria tiepido poi filtrarlo facendolo passare da un colino fitto. Prelevatene quanto serve e tenete il resto in frigorifero. Si conserva per un mese.
COPPE CREMOSE CON CARCIOFI CROCCANTI
Ingredienti per 6 persone: 6 carciofi, semola di grano rimacinata q.b., olio di arachidi per friggere, 3 finocchi piccoli, 2 patate gialle medie, 150/200g di pecorino dolce stagionato, 1 rametto di timo, poco rosmarino, 2 scalogni, brodo vegetale q.b , sale, pepe, olio evo.
Tritare gli scalogni e farli appassire in una casseruola con poco olio e acqua.
Pelare e tagliare a fette le patate, lavare i finocchi e tagliarli a lamelle.
Unire le verdure al fondo, rosolare per circa 5 minuti e coprire con il brodo vegetale.
Far stracuocere e ritirare il fondo.
Frullare, incorporare alla purea il pecorino grattato, il timo ed il rosmarino tritati finemente.
Aggiustare di sale e di pepe.
Pulire i carciofi eliminando le foglie esterne e l’eventuale barba interna, mettere i cuori in acqua acidulata con limone per non farli annerire.
Tagliarli a fettine sottili a coltello o con la mandolina.
Mettere al fuoco una padella con l’olio d'arachide.
Passare i carciofi nella semola rimacinata e friggerli nell’olio caldo finché sono dorati e croccanti, scolarli su carta assorbente, salarli leggermente.
Versare un po’ di crema di finocchi nelle coppe da Martini e completare con i carciofi croccanti.
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