Sono stata fra i bambini
fortunati del mio tempo perché i miei genitori riuscivano a fare economia per
portarci al mare in estate.
L’aria di mare era ritenuta la
cura ideale per tenere lontani i malanni invernali tipici dell’infanzia.
Il babbo restava a lavorare,
mentre la mamma portava noi tre figlie ed una schiera di nipoti a Marina di
Pisa.
Prendevamo in affitto uno chalet
sulla spiaggia, che noi chiamavamo “la casina”, una piccola cucina, un
minuscolo bagno con solo water e
lavandino ed un’unica camera dormitorio in cui i letti erano tutti attaccati.
Io le ricordo come le vacanze più belle.
La vita si svolgeva all’aria aperta, compresi
i pasti che venivano consumati sotto una veranda, seduti su un muretto, con i
piedi affondati nella sabbia, mentre il
bagno serale ci vedeva tutti in fila insaponati e sciacquati con il getto di
una gomma di quelle per annaffiare.
Ogni mattina alle sei c’era la
sveglia per una spedizione di caccia alle conchiglie, ero la più piccola del
folto gruppo e mi avrebbero lasciata volentieri a letto, ma io aprivo gli occhi
per prima, mi mettevo a piagnucolare finché la mamma
esausta non ordinava ai più grandi di portarmi e badare a me.
Saltellavo davanti a tutti sul
bagnasciuga, facevamo chilometri in cerca di esemplari di conchiglie rare e la
scelta era accuratamente selezionata ; al ritorno assaltavamo letteralmente il
furgoncino del fornaio ed i suoi caldi bomboloni alla crema; la mamma ogni
giorno doveva acquistarne qualcuno in più perché la fame andava aumentando per
l’effetto del clima marino e del consumo di calorie dovuto al continuo
movimento.
Le passeggiate in pineta o sulla
spiaggia si alternavano ai bagni e ai giochi.
I pescatori di cozze sulla porta
delle loro baracche di legno ci chiamavano, aprivano con un coltello le nere
valve, strizzavano del limone su quelle esistenze mollicce e ce le porgevano,
cacciavamo in bocca il viscido boccone e poi via di corsa dietro la baracca a
sputare e a ridere; loro convinti che
avessimo gradito, ogni giorno ci offrivano quelle mucosità , nessuno aveva il
coraggio di rifiutare quel boccone, finché io stanca di quel gioco lo sputai
immediatamente lì ai loro piedi.
Ogni sera , prima di cena, strappavamo
alla mamma la promessa di un babyluna, gelato in voga in quegli anni e in vendita
al vicino bagno Arcobaleno, ma dopo
l’ultimo morso della cena, le testoline ciondolavano sulla tavola per la
stanchezza e il sonno coglieva tutti; leccare un babyluna risultò in quelle
estati l’impresa più difficile.
Pappa di mare
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PAPPA DI MARE
Ingredienti per 4
persone: 500 grammi di polpa di pomodoro
fresca, circa 200g di pane toscano raffermo, 2 spicchi d’ aglio, poco
peperoncino, brodo vegetale q.b., olio EVO, 1kg di cozze, 500 grammi di
vongole, prezzemolo tritato, sale, 8 code di gambero facoltative.
Aprire i frutti di mare in una larga padella con pochissimo olio a fuoco vivace, sgusciarli lasciandone una parte con il guscio per
la decorazione(fig.1), raccogliere il loro liquido e filtrarlo per eliminare
eventuali residui di sabbia(fig.2).
In un tegame largo, scaldare leggermente, l'aglio spremuto o
schiacciato, il prezzemolo, il peperoncino, il prezzemolo e/o il basilico.
Unire la polpa di pomodoro, il pane tagliato a dadi e far insaporire(fig.3).
Aggiungere un mestolo abbondante di brodo vegetale e l'acqua dei frutti di mare. Cuocere
fino a che il pane non risulta sbriciolato(pappa) aggiungendo se occorre altro brodo vegetale o acqua.Prima della fine della cottura aggiungere i frutti di mare(fig.4). Servire nelle fondine, guarnire con prezzemolo
tritato e/o basilico, decorare con alcuni frutti di mare con il guscio, condire con un filo di olio evo(fig.5). e ,volendo, porre al centro, due code
di gambero, saltate in padella .
La pappa di mare può essere servita come antipasto o come primo.
Dopo un'oretta o addirittura l'indomani la pappa è
ancora più buona.
Si può fare la sera prima per il giorno dopo, è buona sia tiepida che a
temperatura ambiente.
Variante:
Si inizia facendo soffriggere in olio extravergine aglio,
cipolla, sedano carota e la metà del basilico e facendo stufare per 10/15 minuti,
poi si aggiunge il pomodoro e si procede con il pane e la sua cottura.
Oltre ai frutti di mare si possono aggiungere, seppie, polpo,
calamari e code di gambero cotti prima a parte e sfumati con un po’ di vino
bianco.
GAMBERI SAGANAKI
Ingredienti per 4
persone: 500g di gamberi, 125g di feta, olio extravergine, 4 pomodori maturi o
una scatola di pelati, 1 peperone (facoltativo), 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio,
prezzemolo tritato, sale, pepe, paprica
Pelare i pomodori e
farli a pezzetti.
In un
tegame scaldare l’olio, soffriggere la cipolla
tritata finemente, unire l’aglio
spremuto o intero
e il peperone a pezzettini.
Unire i pomodori,
condire con sale e pepe .
Lasciar cuocer un po’ la
salsa.
Unire i gamberi e
cuocere qualche minuto.
Cospargere di prezzemolo, unire la feta
a dadini e un pizzico di paprica .
Servire in tavola la
salsa di gamberi accompagnata
da crostini di pane arrostito in modo che ogni
commensale possa servirsi a piacere.
Con questa ricetta partecipo al concorso
SGROPPINO
Lo
sgroppino viene servito a metà pasto ma può essere anche gustato a fine pasto
come dessert o digestivo. Esistono diversi modi per prepararlo, che si
differenziano per il contenuto alcolico o per altre sfumature di gusto, ma quasi tutti hanno prevalentemente come
protagonista il gelato al limone.
Lo sgroppino è sicuramente uno dei dessert preferiti in occasione di grandi pranzi o cene, come intermezzo per preparare il palato al gusto di nuove portate a base di pesce o carne. Lo sgroppino è originario del Veneto, per definizione 'sgropin'.
Lo sgroppino è sicuramente uno dei dessert preferiti in occasione di grandi pranzi o cene, come intermezzo per preparare il palato al gusto di nuove portate a base di pesce o carne. Lo sgroppino è originario del Veneto, per definizione 'sgropin'.
Servire lo sgroppino appena fatto nei flute, il cui gambo allungato permette di tenere in mano
il bicchiere senza riscaldarne il contenuto, risulta una soluzione eccellente per la degustazione
dello sgroppino.
Sgroppino al limone
Ingredienti per 4 persone: circa
300g di gelato al limone, circa 60g di wodka anche ai gusti fruttati, a piacere scorza di lime
e/o di limone grattata.
Frullare il gelato di
limone con gli altri ingredienti, servire subito decorando il bicchieri con una
fettina di lime o con piccoli cubetti di frutta fresca acidula come fragole , kiwi, ananas.
Sgroppino alla
fragola
Ingredienti per 4 persone: circa
200g di gelato al limone, circa 100g di gelato alla fragola circa 60g di wodka ai frutti di bosco, facoltativo un cucchiaio
di granatina Toschi.
Sgroppino al
prosecco e limone
1
o due calici di prosecco, 1 bicchierino di vodka al limone oppure normale più
un bicchierino di limoncello, 400 grammi di gelato al limone.
Sgroppino al
prosecco e fragola
1
o due calici di prosecco, 1 bicchierino di cointreau, 400 grammi di gelato alla
fragola.
facoltativo un cucchiaio di
granatina Toschi.
GELATO DI
LIMONE
Ingredienti per circa 500g di gelato: circa 150g di succo di
limone, 150g di zucchero, 300g di latte (oppure 400g di latte eliminando la
panna), 100g di panna fresca, 1 cucchiaio di albume montato.
Spremere i limoni e frullare il
succo con lo zucchero. Unire latte e panna. Versare nella gelatiera e preparare il gelato
secondo le istruzioni previste per ciascuna macchina. Quando il gelato appare
soffice aggiungere il cucchiaio di albume ben montato.
SORBETTO DI FRAGOLE
Frullare 400g di fragole
con 150g di zucchero e il succo di un limone.
Versare
nella gelatiera e preparare il gelato secondo le istruzioni previste per
ciascuna macchina.
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