Aveva compiuto da pochi giorni i sessanta, e pur non sottovalutando l’aspetto positivo
di essere viva(osservazione da non considerare esagerata viste le perdite
recenti di coetanei, amici e conoscenti
), e almeno per il momento in discrete condizioni di salute, sentiva però
aleggiare da tempo un senso di
precarietà che aveva cominciato ad
insinuarsi nei suoi pensieri, nelle azioni e scelte della sua vita; la cosa
aveva anche degli aspetti positivi, essere un po’ più concentrata su sé stessa,
cercare di godere delle piccole cose che poteva concedersi, guardare meno
lontano e rendere concreto il più possibile ciò che era in prossimità.
Pensare un po’ meno ed agire di più le sembrava
una buona medicina contro le carenze generali dovute alle fastidiose manifestazioni differite da postmenopausa.
Chissà perché, il tutto ultimamente si era tradotto in cucina in alcune scelte di
ricette tradizionali che se da un lato avevano la proprietà di sostenerla
psicologicamente, dall’altro non si
adattavano molto al naturale aumento di peso e alla riduzione di un metabolismo
che aveva deciso di mettersi a riposo.
Non era il tipo da rifugiarsi nell’alimentazione,
non ne aveva motivo, non era né depressa, né ansiosa , però percepiva che non era
il momento intristirsi con il mesto regime delle diete. Allora come invertire
la tendenza all’aumento di peso? Sicuramente cercando
di seguire una dieta sana e scegliendo uno stile di vita attivo.
La
sua scelta per cercare di riportare il peso nella norma, o almeno tentare
di non andare in eccessi senza ritorno, era di mangiare un po’ di tutto ma in quantità
inferiori e muoversi di più. Aveva deciso di incrementare
l’attività fisica anche per cercare di non dire proprio addio al tono muscolare e ad articolazioni flessibili, un’ora di palestra al giorno e un’ora di acquagym, usare la bicicletta come mezzo di
locomozione, dimenticarsi l’ascensore e non arrabbiarsi più con il marito che
abitualmente parcheggia a dieci/venti minuti
a piedi dalla destinazione.
GNOCCHI DI PATATE
AL RAGU' SENZ'OLIO
Ingredienti
per 4 persone : 1 kg
di patate per gnocchi, 3o 4 hg circa di farina 0, sale.
Lavare le patate, spazzolare
bene per togliere ogni residuo di terra.
Lessare a vapore con la
buccia.
La cottura sarà più
veloce utilizzando la pentola a pressione, cuocere le patate nel cestello.
Schiacciare le patate
calde con la buccia utilizzando lo schiacciapatate, questa operazione vi
permetterà di non scottarvi le mani e di ottenere velocemente sulla spianatoia,
sul piano di marmo o sul tappetino di silicone il composto di patate passate.
Salare, lasciar
intiepidire, unire la farina , lavorare poco, finché l’impasto sta insieme, può
darsi che la dose di farina vada un po’ diminuita o aumentata secondo l’umidità
contenuta nelle patate.
Riunire l’impasto ed iniziare subito la preparazione degli gnocchi.
Prendere l’impasto a piccole porzioni, fare dei cilindri aiutandosi se occorre con un po’ di farina e tagliare a piccoli pezzi con la lama di un coltello.
Con un dito schiacciare ogni gnocco leggermente facendolo rotolare sui rebbi di una forchetta o sull’apposita grattugia riga gnocchi.Si otterrà il classico gnocco rigato e leggermente concavo che permetterà di catturare meglio il condimento.
Adagiare gli gnocchi sul piano leggermente infarinato. Mettere al fuoco una pentola con l’acqua per la cottura degli gnocchi.
Salare l’acqua della pentola per la cottura degli gnocchi e quando bolle gettarli pochi per volta, fare attenzione a non appiccicarli fra di loro, appena vengono a galla sono cotti, scolarli bene con una ramina.
Adagiarli nel piatto o in una pirofila (se non si vogliono utilizzare subito allora condirli con un filo d’olio per evitare che si incollino tra loro).
Condire.
La ricetta classica richiede il ragù di carne e
una spolverata di parmigiano la mia variante leggera prevede un ragù di carne senza olio.
Consiglio di provare la ricetta di gnocchi con le
vongole che si trova nell’indice del
blog.
Ingredienti:
2 cipolle rosse, 1 costola di sedano con le foglie, 1 carota, 1 bel ciuffo di prezzemolo, 400g di carne
macinata di vitello (oppure 200g di vitello e 200g di maiale), , sale, pepe, un vasetto di concentrato di pomodoro, 1 bicchiere di
vino rosso, 2 rametti di rosmarino,
5
foglie di salvia, 2 spicchi d’aglio.
Tritare
cipolle, sedano, carota e prezzemolo non troppo finemente nel robot.
Mettere il trito in una capace casseruola, unire la carne
macinata salare e pepare, aggiungere il vino e il concentrato di pomodoro,
diluire il tutto con abbondante acqua fredda.
Mettere
sul fuoco.
Tritare
finemente il rosmarino, la salvia e l’aglio.
Appena
il sugo raggiunge l’ebollizione aggiungere il trito aromatico preparato e
coprire, questo è il segreto di famiglia ,il tocco che lo rende, a mio avviso,
speciale.
Il
ragù deve cuocere da un minimo di 4 a un
massimo di 6 ore, molto lentamente, si deve ridurre molto e l'unico grasso di cottura è quello della carne. Si può aggiustare di sale considerando però
che il sapore andrà concentrandosi durante la lunga cottura.
Quando il sugo appare denso e il sapore corposo si può
considerare pronto.
La cottura degli ingredienti
messi tutti a freddo e senza olio rende il ragù molto più digeribile ma ugualmente abbastanza gustoso,tuttavia se qualcuno ne sente il bisogno si può aggiungere sulla pasta condita un cucchiaio di olio extravergine a crudo.
Per chi vuol tentare una
soluzione ancora più leggera si può usare carne di tacchino il risultato inconsueto è comunque gradevole.
MINESTRA DI PANE
Ingredienti per 6 persone:1 cipolla rossa, 2 costole di sedano con le foglie, 2 grosse carote, 1 porro, 1 pezzetto di zucca in inverno , 2 zucchini grandi(in inverno si possono utilizzare quelli messi in congelatore), 200g di fagiolini se in estate, 150g di piselli freschi o congelati(ma si possono anche eliminare), 2 grosse patate, 1 cavolo verza piccolo, 1 mazzetto di bietola per la versione estiva o 2 cespi di cavolo nero per quella invernale, 250g di piselli secchi, 250g di fagioli cannellini, 250g di fagioli borlotti, concentrato di pomodoro q.b, olio extravergine, sale, pepe, 1 piccola pagnotta di pane toscano raffermo.
Cuocere separatamente in acqua i tre tipi di legumi.
(Se
utilizzerete la pentola a pressione i tempi di cottura si ridurranno molto).
Lavare
tutte le verdure tagliandole a pezzettoni.
Mettere
in una pentola piuttosto capiente dell’olio extravergine, unire la cipolla
affettata, il porro e far soffriggere piano mentre si preparano le altre verdure. Unire le verdure iniziando da quelle più dure per cottura,
sedano, carote, zucchine o zucca, fagiolini, verza, bietola o cavolo nero, patate, piselli freschi.
Salare,
pepare e far stufare in modo che appassiscano e si insaporiscano
insieme nell’olio.
Unire pochissimo concentrato di pomodoro, la minestra di pane non deve avere il colore del pomodoro ma assumere una leggera colorazione data soprattutto dal colore dei legumi e il sapore del pomodoro non deve prevalere perché non si deve sentire acidità .
Tenere
da parte un po’ di borlotti e di cannellini.
Passare
il resto dei fagioli al passaverdura o con il minipimer diluendo con la loro acqua di cottura, unire il passato alle verdure, i piselli secchi si disfano in cottura quindi non necessitano di essere passati ma uniti con tutto il loro brodo . Aggiustare
sale .
La
broda di verdure dovrà essere piuttosto ardita come sale perché il pane
che è sciocco e che la assorbe tende a renderla poi più insipida.
Non aggiungere acqua ma
solo, eventualmente, quella di cottura dei fagioli.
Cuocere il brodo di verdure
finché l’olio non tende a venire in superficie, le verdure sono ben cotte e la
broda è piuttosto densa, occorreranno circa 2 ore.
Affettare il pane raffermo a fettine molto
sottili.
Disporre
in una pirofila del brodo di verdure ben caldo, adagiare sopra
delle fettine di pane e coprirle abbondantemente di brodo aggiungendo un po' dei fagioli tenuti da parte, alternare gli strati
di pane, abbondante brodo e fagioli(fare al massimo 3 strati) e terminare con brodo e fagioli.
Servire
la minestra dopo almeno 2 ore dalla preparazione perché il pane deve assorbire
bene il brodo di verdure.
E’
buona tiepida, fredda e anche riscaldata
(ribollita) con aggiunta di olio extravergine. In famiglia era usanza consumarla con cipolla rossa cruda intinta nel sale.
Questo tipico piatto toscano povero, ma di grande sapore,
presenta piccole variazioni da zona a zona, ma a Prato dove, secondo me, si
sforna il miglior pane toscano, raggiunge il massimo del suo gusto, se
naturalmente ben cucinato.
La minestra di pane è legata alla stagionalità e quindi si può cucinare in inverno ed in tal caso il cavolo nero diventa l'ingrediente che la caratterizza maggiormente o in estate aumentando la quantità della verza e aggiungendo bietola, fagiolini e fagioli freschi in tal caso assumerà un carattere meno deciso ma ugualmente invitante.
Una mia rivisitazione della minestra di pane che ho presentato in un casting per entrare a masterchef dimostra come un piatto povero della tradizione può diventare elegante.
Minestra di pane in forma con mousse di fagioli toscanelli e cipolla rossa glassate.
Grande blog, verrò di nuovo qui!
RispondiEliminaLa ricetta è incoraggiante, sembra grande!
Grazie e complimenti a voi per la vostra carta del menù e buon lavoro!!
RispondiEliminaCiao Ivana, permettimi di dissentire sulla minestra di pane e ribollita. Probabilmente a Prato viene fatta così, ma siccome era una ricetta contadina, detta anche di magro che sta per povera. Inoltre gli ingredienti di verdure erano solo tre verza, cavolo nero abbondante e fagioli pure abbondanti. Mia nonna per 10 anni ha fatto la cuoca alla forestale di firenze della facoltà di agraria e alcune sue ricette io le ho trascritte. La ribollita era altra cosa. Questa che presenti può essere una ottima zuppa di verdura non proprio stagionale: piselli, zucchine e cavoli non stavano nello stesso periodo...scusa la mia intrusione... idem per la pappa al pomodoro. Roberta
RispondiEliminaDissenti pure mi fa piacere, ma le ricette povere del territorio subivano variazioni da luogo a luogo ed è difficile capire quale fosse l'originale e poiché la comunicazione era piuttosto carente ognuno restava legato alla propria versione.In casa mia inoltre c'era la versione estiva e quella invernale.Io ho concentrato nella mia ricetta di minestra di pane ,così si chiama per me, tutte le possibilità e lascio alle persone la facoltà di scegliere secondo la stagionalità.Ti assicuro che non ha niente a che vedere con una anonima zuppa di verdura.Stessa cosa vale per la pappa al pomodoro ne conosco molte versioni io propongo quella che si faceva in casa mia.Io però non ho antenati cuochi quindi tanto di cappello a te e alla tua nonna.Sono felice se mi passi la tua ricetta.Ivana
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