venerdì 6 gennaio 2012

Piacevoli inganni



“B” di Befana, “b” di bambini, “b” di biscotti e di bei ricordi vicino alla cappa del camino, le nonne di allora trastullavano i bimbi, gli ingenui occhi, gli orecchi tesi ai fantasiosi racconti sulla cara vecchietta  che allietavano l’attesa.
Quelle storie incutevano anche un po’ di paura e il dubbio si insinuava:
-Sarò stata abbastanza buona?
E via a cercare la piccola colpa che si sarebbe potuta tradurre in carbone.
Aspettativa gradevole e timore insieme, piccole sofferenze che facevano crescere e la nonna sapientemente usava il momento per carpire promesse di bontà future.
Finti rumori annunciati sfruttando abilmente la trepidazione che offusca, e noi, piccoli creduloni, sapientemente ingannati,in uno scricchiolio o in un soffio di vento immaginavamo scarpe e scope.
Infine per sigillare il dubbio compariva dalla cappa del camino un dolcetto che appena sentiva le nostre esclamazioni di stupore scompariva di nuovo nel buco nero e ancora e ancora. Quella era la prova tangibile e nessuno più osava protestare  ai richiami della mamma che da tempo ci intimava di andare a dormire per lasciare campo libero alla Befana ; allora la nonna lasciava sul tavolo una tazza di latte e una fetta di pane.
Prima che il sonno ci cogliesse stavamo in ascolto, attendendo rumori dal tetto, poi il nulla.La mattina nessuno protestava per alzarsi presto.
La tazza vuota e vicino poche briciole di pane , poi lo sguardo al camino….finalmente le calze ricolme di noci, mandarini, biscotti, caramelle e, a conferma delle tristi premonizioni, un pezzo di nero carbone.
Quando ho smesso di credere alla Befana restava l’enigma del dolcetto che  calava  dal camino, allora la mamma mi mostrò l’anello di ferro dentro la cappa dove la nonna faceva scorrere il sottile filo da pesca che teneva con la mano nella tasca del suo grembiule da casa.
Quanto dolce mi sembra ora il pensiero di quell’inganno e mentre sforno i biscotti mi chiedo se i nonni di oggi sono capaci di tanto.



BEFANE E CALZE

Ingredienti: 250g di farina, 125g di burro, 100g di zucchero, 1 uovo, 50g di farina di mandorle, 1 tuorlo,scorza di limone(facoltativa) gocce di cioccolata bianca e fondente, confettini colorati.

Far ammorbidire il burro a temperatura ambiente.
Montare burro e zucchero, aggiungere le uova ,la scorza grattata di 1/2 limone naturalmente solo la parte gialla, unire farina e sale, infine la farina di mandorle.
Mettere la pasta in frigorifero almeno 30 minuti
Mettere la carta da forno sulla leccarda.
Stendere la pasta aiutandosi con un po’ di farina e il matterello rivestito di pellicola per evitare che la pasta si attacchi.
Incidere la pasta tracciando la forma della befana o della calza.
Spennellare con il tuorlo sbattuto e decorare con gocce e confettini.
Cuocere per circa 20/25 minuti a 180° con forno statico.
Togliere dal forno e far asciugare su una gratella.
Befana cruda
Befana cotta


2 commenti:

  1. ciao ivana,
    buon anno. Finalmente la mia attesa ad ogni Befana è stata esaurita....tutti gli anni speravo di vedere pubblicata la ricetta della Befana, uno dei dolci da me preferiti. La befana di biscotto è l'unico regalo dell'Epifania che mi accompagna dall'infanzia. Mia mamma la mattina di Befana mi ha sempre regalato (e ancora oggi lo fa) la Befana di biscotto xrché la calza con i chicchi non si poteva ricevere xrché i chicchi a detta sua facevano "imbacare" i denti....E per evitare che si chiedessero mi è stato sempre detto "la Befana non esiste". Purtroppo il credere a Babbo Natale e la Befana è qualcosa di cui non avrò mai il ricordo perché mi è sempre stato detto che non esistevano...quindi ho amato alla follia questo dolce unico ricordo della "vecchietta".
    Ci vediamo Giovedì, Un saluto Martina

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  2. Nessuno deve rubare i sogni e quelli dei bambini sono un diritto, troppo realismo da subito... l'infanzia è così breve...mi dispiace!
    Ivana

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