venerdì 6 luglio 2012

Fuori servizio

Arrivare a casa, alle sette di sera, dopo una giornata di lavoro in un luogo privo di aria condizionata e trovare l’ascensore fuori servizio può essere una situazione al massimo della "criticità", se vogliamo utilizzare un termine alla moda, ma non meno inquietante del classico "problema", soprattutto se abiti al sesto piano e le scale del tuo palazzo, luminosissime  per le ampie vetrate, non hanno però finestre, così che l’ effetto serra dei 37° esterni è devastante.
Mi incammino faticosamente cercando di pensare alla doccia che mi attende ma al momento sento soltanto gocce di sudore.
Al quarto piano timidamente si apre la porta di un appartamento, una faccia maschile si mostra e realizzo che l’abbigliamento del maschio in questione  deve essere essenziale, dorso nudo, boxer o al più pantaloncino corto. Chiede se per caso ho notizie della gravità del guasto, dato che ha sentito  dire che per due o tre giorni il mezzo di trasporto condominiale resterà inerte.
La mia faccia che presumo lucida e rossa, il mio fiato corto e la mia mente annebbiata, non certo dal vapore delle idee, non producono risposta ma muovono a compassione l’uomo che realizzo essere l’ultimo arrivo fra i condomini.
Gentilmente mi invita a riprendere fiato in casa e spalanca la porta, il leggero alito di aria fresca del condizionatore mi convince a sostare… magari solo per un attimo.
-Si sieda, stavo per prendere un aperitivo.
Mi lascio andare sulla sedia di acciaio ed il contatto del metallo freddo sulle cosce è la seconda sensazione positiva.
Un calice di vino fresco e uno sfizioso spiedino mi conquistano ed è ancora un'altra concreta e benefica sensazione.
Finalmente riesco ad emergere dal mio corpo accaldato  e assaporando l'aperitivo commento il guasto  e la sfortuna  simultanea dell’afa sopraggiunta. 
Realizzo che Il suo corpo profuma, comprendo che ha già fatto la doccia, immediatamente temo il mio odore,  improvvisamente mi imbarazzo, ringrazio e sulla porta finalmente tornata padrona dei miei pensieri pronuncio:
-Più tardi, se vuole, salga per un caffé.
-Volentieri- e aggiunge- le scale saranno un buon digestivo!!
Sorridiamo mentre una vampata di calore ci aggredisce, così il mio improvviso rossore non desta sospetti.

PASTELLA CON FARINA DI RISO: mescolare farina di riso e farina 00 in parti uguali.
Aggiungere lacqua naturale o frizzante molto fredda, lentamente, mescolando con una frusta, per ottenere una pastella senza grumi, alla fine se si immerge un dito la pastella deve attaccarsi lasciando un velo.
Coprire e lasciar riposare almeno un’ora.
Se la pastella fosse addensata troppo, prima di friggere, aggiungere qualche cubetto di ghiaccio.
Affettare le zucchine per il lungo e tagliare a cubetti il petto di pollo o di tacchino


FRIGGERE: mettere in una  padella l’olio di arachide, far scaldare facendo attenzione a non raggiungere il punto di fumo, La temperatura dell’olio deve essere circa  di 160°/170°.
Se non avete un termometro, lasciate cadere una goccia di pastella, l'olio è alla giusta temperatura se la goccia frigge immediatamente restando a galla oppure se immergendo uno stuzzicadenti di legno si formano intorno delle piccole bollicine.
Immergere le fette di zucchina, una alla volta nella pastella.
Adagiare nell’olio caldo e friggere da un lato senza girare finché non si sia formata una leggera crosta.
Quando  sono croccanti e dorate sollevare con la pinza o scolare con il ragno.
Far sgocciolare l’olio in eccesso su carta da fritto. Salare a piacere. 
Immergere i cubetti di carne bianca nella pastella e friggerli o in alternativa passarli   nel pangrattato premendo in modo che aderisca bene e cuocere  in padella antiaderente con poco olio extravergine.
Avvolgere ogni cubetto di pollo in una fettina di zucchina.
Formare gli spiedini infilando per ognuno 4 o 5   involtini .

Servire lo spiedino appoggiato in un bicchiere dove si sarà versato del  buon vino bianco o spumante brut  fresco.

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