Sono cresciuta in tempi in cui con l’olio e con parole e gesti sacri o profani si curavano i vermi o si toglieva il malocchio, responsabile di danni e
malanni, o si lavava la paura con l’acqua
fatta con un'erba che cresce spontaneamente, chiamata volgarmente
"erba della paura",
con la quale si credeva di eliminare
tutte quelle sensazioni di agitazione ed ansia, caratteristiche dopo
piccoli o grandi shock.
La mamma faceva bollire in acqua l’erba con un rametto di foglie di ulivo, un
pizzicotto di sale e un pezzetto di pane;
il liquido ottenuto, previo intiepidimento, serviva a farsi "lavare"
la paura. Il lavaggio doveva sempre essere fatto da una persona e con la stessa
mano.
Si procedeva con l'immersione della mano nell'acqua, si detergeva la fronte sulla quale si segnava simbolicamente una croce, poi il resto del viso, il collo davanti e gli orecchi, le braccia con le mani sia sopra che sotto, le gambe dalla coscia ai piedi compreso il sottopiede, il tutto ripetuto complessivamente per tre volte. Mentre faceva questa operazione la mamma pronunciava queste parole biascicandole in modo incomprensibile
Col nome di Gesù di Maria
Si procedeva con l'immersione della mano nell'acqua, si detergeva la fronte sulla quale si segnava simbolicamente una croce, poi il resto del viso, il collo davanti e gli orecchi, le braccia con le mani sia sopra che sotto, le gambe dalla coscia ai piedi compreso il sottopiede, il tutto ripetuto complessivamente per tre volte. Mentre faceva questa operazione la mamma pronunciava queste parole biascicandole in modo incomprensibile
Col nome di Gesù di Maria
e di tutti i santi
la paura la vada via
e non venga avanti
Col nome di Gesù e di San Pietro
la paura non ritorni indietro
Col nome di Gesù e di San Pietro
la paura non ritorni indietro
Col nome della Santissima Trinità
vada via senza mai più ritornà
Le abluzioni si
ripetevano per tre giorni successivi che non fossero il martedì ed il venerdì,
quindi i giorni giusti erano il sabato, la domenica ed il lunedì , cioè i giorni senza la” erre”.
Se il liquido assumeva di norma un aspetto "borraccinoso", come l'acqua di un fiume inquinato allora la "paura c'era".
Diminuiva al secondo lavaggio fino a scomparire con il terzo.
Se non era la paura a creare lo stato d 'alterazione nella persona, allora l'acqua rimaneva limpida fin dal primo lavaggio perciò si doveva trovare altra origine del malessere.
Fortunatamente ho potuto crescere i miei figli in epoca in cui gli ossiuri si curano con lo sciroppo e si ricorre all’aiuto di specialisti per comprendere e sedare ansie e paure.
Se il liquido assumeva di norma un aspetto "borraccinoso", come l'acqua di un fiume inquinato allora la "paura c'era".
Diminuiva al secondo lavaggio fino a scomparire con il terzo.
Se non era la paura a creare lo stato d 'alterazione nella persona, allora l'acqua rimaneva limpida fin dal primo lavaggio perciò si doveva trovare altra origine del malessere.
Fortunatamente ho potuto crescere i miei figli in epoca in cui gli ossiuri si curano con lo sciroppo e si ricorre all’aiuto di specialisti per comprendere e sedare ansie e paure.
Purtroppo come
insegnante ho modo di verificare che certi genitori, anche di elevato spessore
professionale, preferirebbero tutt’oggi utilizzare l’erba della paura piuttosto che
ricorrere ad un abile specialista e non trovo pace e risposta a tanta ottusità e
arretratezza, anche se, come genitore, posso comprendere quando sia difficile
riconoscere e accettare i problemi dei figli, ma non giustifico, e soprattutto l’atteggiamento, come si suol dire, da “struzzo” non porta a nessun esito positivo.
Mentre questi
pensieri mi girano in testa, il mio sguardo anch’esso vagante si posa sulla
bella zucca che vive in casa mia da settembre.
E se la mamma si perdeva in azioni discutibili per la mia salute psicofisica
almeno non perdeva occasione per procurarmi qualche piccolo piacere, come
perdersi a salare i semi della zucca che a me piacevano tanto.
Prendo la decisione di aprire l’ospite silenziosa, non tanto per la sua
polpa, che sicuramente utilizzerò in cucina, quanto per i suoi semi che mi
ricordano la felicità di poterli sgranocchiare, allora salati e tostati nella cucina economica.
Il grosso coltello sgrana, la mano affonda ed esce carica di grossi semi attesi dal mio
moderno forno ventilato.
Una zucca, sale
Tagliare a metà la zucca.
Tagliare a metà la zucca.
Strofinarli con un po'di scottex, poi ancora appiccicosi passarli nel sale fino che vi si attaccherà, metterli su carta forno a tostare in forno ventilato a 150° fino a quando risultano croccanti.
Aspettare qualche ora prima di consumarli.
C'è invece chi usa questo metodo:
Lavare i semi e metterli in una pentola con
acqua (1 tazza d'acqua ogni mezza tazza di semi) e sale (1 cucchiaio da tavola
per ogni tazza d'acqua).
Portare a bollore l'acqua e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Scolare i semi e disporli su una teglia ricoperta di cartaforno.
Fare tostare i semi in forno per almeno 20 miuti a 180°, o fino a quando non sono dorati. Lasciare raffreddare fuori dal forno.
Portare a bollore l'acqua e lasciare cuocere per circa 10 minuti.
Scolare i semi e disporli su una teglia ricoperta di cartaforno.
Fare tostare i semi in forno per almeno 20 miuti a 180°, o fino a quando non sono dorati. Lasciare raffreddare fuori dal forno.
Ingredienti: 1 cipolla bionda, brodo vegetale q.b(ved. ricetta preparato per brodo vegetale), il residuo di spinaci utilizzato per fare il succo della ricetta del pane variegato(ved. ricetta),uno spicchio di zucca a pezzetti, riso 250g, parmigiano a piacere, 1 noce di burro.
Tritare la cipolla e farla stufare in olio e poco brodo vegetale, aggiungere il residuo di spinaci crudi e la zucca. Far insaporire poi aggiungere il riso e portare a cottura mescolando spesso e aggiungendo brodo vegetale fino a cottura.
Il risotto deve risultare all'onda, tirare via dal fuoco e mantecare con il burro, infine aggiungere il parmigiano.
Risotto zucca e scamerita
Ingredienti: 1 cipolla bionda,1 spicchio d'aglio, brodo vegetale q.b(ved. ricetta preparato per brodo vegetale), 150 g di scamerita tritata, 50 g di pancetta o 1 salsiccia, uno spicchio di zucca a pezzetti, riso 250g, parmigiano a piacere, 1 noce di burro, 1 cucchiaino di rosmarino tritato.
Tritare la cipolla e la pancetta e farla stufare in olio e poco brodo vegetale, aggiungere la scamerita, il rosmarino tritato e la zucca. Far insaporire poi aggiungere il riso e portare a cottura mescolando spesso e aggiungendo brodo vegetale fino a cottura.
Il risotto deve risultare all'onda, tirare via dal fuoco e mantecare con il burro.
Infine aggiungere del pecorino a scaglie e pepe macinato.