La luna e l'altalena
Progetto Banchi Nuovi 2. La mostra, a cura di Melania Rossi, vuole essere un percorso attraverso la ricerca dell'artista giapponese, che dal 1997 ad oggi si e' espressa attraverso installazioni, incisioni, illustrazioni per libri e sculture.
Progetto Banchi Nuovi 2. La mostra, a cura di Melania Rossi, vuole essere un percorso attraverso la ricerca dell'artista giapponese, che dal 1997 ad oggi si e' espressa attraverso installazioni, incisioni, illustrazioni per libri e sculture.
COMUNICATO STAMPA
a cura di Melania Rossi
Sabato 13 fabbraio Progetto Banchi Nuovi inaugura la mostra personale di Yasuko Akagi (Hiroshima, 1968), dal titolo La luna e L’altalena.
La mostra, a cura di Melania Rossi, vuole essere un percorso attraverso la ricerca dell’artista giapponese, che dal 1997 ad oggi si è espressa attraverso installazioni, incisioni, illustrazioni per libri e sculture.
I lavori in mostra attingono concettualmente da un immaginario onirico, dalle metafore sottese alle fiabe e alle leggende, costruendo ipotesi di mondi possibili. Natura e artificio si fondono per dare vita a idee di sopravvivenza fatte di ponti, scale e contenitori che portano ovunque e da nessuna parte. Dove la meta, come nei migliori racconti, non importa in fondo.
Così l’installazione “Il Ponte” crea collegamenti verticali propri, solitamente, delle scale e “Il mondo cubico” rappresenta universi piccoli e autosufficienti, abitati da pochi se non unitari elementi. Elementi che l’artista di volta in volta sceglie per raffigurare concetti, particolari che giocano con l’immaginario collettivo per suggerire con poetica ironia un punto di vista alternativo, non convenzionale. Ed ecco le sirenette stese ad un filo ad asciugare, un cappuccio rosso che si staglia sullo sfondo del lupo nero, grande e irsuto, la treccia di Raperonzolo ma senza principessa, due scarpette da danza rosse impigliate tra linee da pentagramma a rappresentare la musica.
Le incisioni vivono all’interno degli interventi installativi partecipando allo stesso tempo e allo stesso spazio con i segni taglienti della xilografia e le sfumature date dall’acquatinta. Così i gatti giocano e si nascondono sui fogli fino a diventare un piccolo ma inarrestabile esercito di bianche statuette.
Immaginario occidentale per una sintesi del tutto orientale, minuzia e analisi del dettaglio al servizio però di una semplicità chiusa, conchiusa, rassicurante e inesorabile allo stesso tempo.
Inaugurazione: sabato 13 febbraio 2010
La luna e L’altalena
Sabato 13 fabbraio Progetto Banchi Nuovi inaugura la mostra personale di Yasuko Akagi (Hiroshima, 1968), dal titolo La luna e L’altalena.
La mostra, a cura di Melania Rossi, vuole essere un percorso attraverso la ricerca dell’artista giapponese, che dal 1997 ad oggi si è espressa attraverso installazioni, incisioni, illustrazioni per libri e sculture.
I lavori in mostra attingono concettualmente da un immaginario onirico, dalle metafore sottese alle fiabe e alle leggende, costruendo ipotesi di mondi possibili. Natura e artificio si fondono per dare vita a idee di sopravvivenza fatte di ponti, scale e contenitori che portano ovunque e da nessuna parte. Dove la meta, come nei migliori racconti, non importa in fondo.
Così l’installazione “Il Ponte” crea collegamenti verticali propri, solitamente, delle scale e “Il mondo cubico” rappresenta universi piccoli e autosufficienti, abitati da pochi se non unitari elementi. Elementi che l’artista di volta in volta sceglie per raffigurare concetti, particolari che giocano con l’immaginario collettivo per suggerire con poetica ironia un punto di vista alternativo, non convenzionale. Ed ecco le sirenette stese ad un filo ad asciugare, un cappuccio rosso che si staglia sullo sfondo del lupo nero, grande e irsuto, la treccia di Raperonzolo ma senza principessa, due scarpette da danza rosse impigliate tra linee da pentagramma a rappresentare la musica.
Le incisioni vivono all’interno degli interventi installativi partecipando allo stesso tempo e allo stesso spazio con i segni taglienti della xilografia e le sfumature date dall’acquatinta. Così i gatti giocano e si nascondono sui fogli fino a diventare un piccolo ma inarrestabile esercito di bianche statuette.
Immaginario occidentale per una sintesi del tutto orientale, minuzia e analisi del dettaglio al servizio però di una semplicità chiusa, conchiusa, rassicurante e inesorabile allo stesso tempo.
Inaugurazione: sabato 13 febbraio 2010
La luna e L’altalena
di Melania Rossi
Luoghi di sogno, di favola e di
memorie lontane custodite in uno spazio rassicurante per proporzioni e forme
modulari, in cui il pensiero possa farsi stupire da ironie e delicatezze
inaspettate. Nella precisione dei lavori di Yasuko Akagi c’è un senso di
instabilità sognante e puntale che lascia aperte infinite ipotesi di soluzione,
di interpretazione. Opere in cui natura e artificio si fondono per dare vita a
idee di sopravvivenza fatte di case, ponti e scale che portano ovunque e da
nessuna parte. Dove la meta, come nei migliori racconti, in fondo non importa.
L’artista attinge da un immaginario
onirico, dalle metafore sottese alle fiabe e alle leggende, costruendo mondi
possibili per le sue creature e suggestivi per la nostra immaginazione. Così Il Ponte crea collegamenti verticali
propri, solitamente, delle scale, come ad isolare e accentuare non il senso né
il percorso ma il legame tra partenza e arrivo. Le installazioni dell’artista
giapponese abitano gli spazi ritagliando nicchie di concetto, dando alle idee
la terza dimensione, la materia. Il mondo
cubico rappresenta infatti universi piccoli e autosufficienti, abitati da
pochi - a volte unitari - elementi. Elementi che l’artista di volta in
volta sceglie per raffigurare concetti o particolari che giocano con
l’immaginario collettivo, per suggerire con poetica ironia un punto di vista
alternativo, non convenzionale. Ed ecco le sirenette stese ad un filo ad
asciugare, un cappuccio rosso che si staglia sullo sfondo del lupo nero, grande
e irsuto, la treccia di Raperonzolo ma senza principessa, due scarpette da
danza rosse impigliate tra linee da pentagramma a rappresentare la musica.
I giochi delle ombre che mentono e
figurano.
Le incisioni partecipano agli interventi
installativi, rappresentano lo stesso tempo e lo stesso spazio con i segni
taglienti della xilografia e le sfumature date dall’acquatinta. Ed ecco che i
gatti giocano e si nascondono sui fogli delle stampe e dei libri illustrati,
fino a diventare un piccolo ma inarrestabile esercito di bianche statuette di
gesso. Le altalene si fanno guardare dalla luna attonita e dondolano nei
riquadri dei plastici, bianche, come le scale a pioli che tornano a unire le
piccole scatole-casa.
Immaginario occidentale per una
sintesi del tutto orientale, minuzia e analisi del dettaglio a plasmare una
semplicità chiusa, conchiusa, rassicurante e inesorabile allo stesso tempo.
La luna e l'altalena