martedì 21 aprile 2020

L'età delle mamme

Quando  i miei genitori  mi concepirono  mia madre aveva  trentasette anni, età avanzata per la maternità in quei tempi, anche se ero la terza figlia.
Se cerco di fare memoria  della prima immagine di mamma nei miei ricordi vedo una persona non più giovane, con i capelli brizzolati, vestita come una vecchia signora  eppure doveva essere poco più che quarantenne. Allora ho cercato nelle foto di famiglia ma purtroppo ne ho trovate solo due perché  non eravamo una famiglia benestante e quindi non c'era un album da arricchire.
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Io e la mamma quando aveva  41 anni a Piombino.

Io e la mamma quando aveva  43 anni a Marina di Pisa  mentre sgraniamo i fagioli

In verità credo che per i figli non siamo mai stati giovani  semplicemente perché rappresentiamo la vecchia generazione. Mio figlio ormai uomo fatto ci ripete spesso che siamo antichi e in cuor mio sorrido perché  io alla sua età avevo già due figli grandicelli e lui forse nemmeno ci pensa o quasi. Scoprirà che la ruota gira anche se sembra impossibile.
La conferma di quanto affermo è il comportamento di mia nipote Rosaria all'età di sei anni.
Mia sorella maggiore l'aveva partorita a diciannove  anni quindi quando Rosaria cominciò a frequentare la prima elementare aveva una mamma di venticinque anni.
Mia nipote insisteva che andasse a prenderla all'uscita da scuola la zia, l'altra mia sorella che aveva a quel tempo diciotto anni e scoprimmo che la spacciava per sua madre;  la sua risposta alle nostre domande sul motivo della bugia che raccontava fu che voleva una mamma giovane.
Ora che la maternità arriva molto tardi per le donne, mi auguro che cambi la mentalità dei figli  perché altrimenti  sarà ancora più pesante il giudizio, anche se per fortuna  le donne oggi mantengono un aspetto molto giovanile più  a lungo.


Poi ci sono i ricordi culinari legati alle mamme e quelli non hanno età, sono ben presenti perché sono di piatti tante volte cucinati dalle  madri per i  figli  che li ricordano con parole nostalgiche...come era buono...come lo faceva mamma....
Io spero che i miei figli ricordino qualcuno dei miei piatti, quelli che hanno amato di più.
Ecco tre fra i tanti piatti che la mia mamma cucinava spesso e molto bene.

Risotto zucca e latte



Polpette di sedano alla pratese



Lesso rifatto con le cipolle ma con il tocco di famiglia



martedì 14 aprile 2020

Covid 19

Aveva deciso di andare al cinema.
Stranamente al botteghino nessuna fila estenuante, solo poche persone che si mantenevano a distanza con buona educazione finalmente.
Scorse velocemente tutti i titoli dei film e scelse quello: Covid 19.
Poteva essere un film di spionaggio, o forse un poliziesco, in teoria quel titolo poteva nascondere di tutto, terrorismo, guerra, fantascienza, disastro aereo, perfino  un ciclone distruttivo o una malefica epidemia.
La cassiera le aveva consegnato il biglietto d'ingresso e una busta, che doveva  essere sicuramente un gadget pubblicitario.
Il multisala era stranamente silenzioso  e mentre spesso si era sentita a disagio fra le coppie o le famiglie adesso camminavano tutti da soli, finalmente essere single non la intristiva.
La sala 9 era quasi deserta e nella semioscurità poteva scorgere poche persone sedute distanti fra loro  che in attesa dell'inizio del film si intrattenevano con il cellulare.
Si sedette nell'ultima fila.
Anche lei con il cellulare attivo seguiva distrattamente la strana pubblicità  che mostrava gel disinfettanti per le mani, medici equipaggiati come astronauti , mascherine di ogni tipo e lo slogan più frequente era " stiamo a casa".
Aprì la busta , dentro c'erano una mascherina e un paio di guanti. Lo trovò alquanto insolito avrebbe preferito delle caramelle.
Alcune persone mostrarono il profilo e si accorse che avevano  il viso coperto da  mascherine come quella nella busta, qualcuno aveva indossato perfino i guanti.
Cominciò a sentirsi inquieta .
Per fortuna iniziò il film, ma non  fu sollevata perché parlava di un terribile virus che aveva scatenato una pandemia con conseguenze drammatiche per tutti, si contavano  morti, danni economici, psicologici  e culturali .
L'unico rimedio trovato da viroligi e dalla medicina in generale era un distanziamento sociale in attesa di un vaccino che sembrava lontano.
Le persone modificavano abitudini e carattere, in storie rabbiose o commoventi, chi perdeva affetti e chi li ritrovava, qualche lacrima  le penetrò attraverso la mascherina sulle guance coperte e vi  si trattenne più del dovuto.
Si svegliò presto forse a causa dell 'incubo  e ne fu felice, ma per poco.

Purtroppo scoprì che la realtà non era migliore.



In questo periodo strano in cui le abitudini sono sconvolte ancor più sentiamo il bisogno della semplicità delle cose più normali e questo avviene anche per il cibo.
Quindi ecco due ricette super semplici e della tradizione 

Spaghetti aglio olio e peperoncino
Ognuno esegue questo piatto a suo modo ecco il mio


Ingredienti per 4 persone: 3 o 4 spicchi d'aglio a persona, olio extravergine,2 peperoncini freschi surgelati( si possono sostituire con quelli secchi), pane grattato 4 o 5 cucchiai, parmigiano grattato o pecorino, 400 g di spaghetti, prezzemolo tritato q.b.


Tritare i peperoncini in modo grossolano e far scaldare leggermente in una padella con olio extravergine. 
Sbucciare gli spicchi d'aglio e passarli nello spremi aglio facendo cadere nell'olio e peperoncino 
Far sentire appena il calore in modo che l'aglio si ammorbidisca restando però bianco. 
Togliere dal fuoco ed unire il prezzemolo tritato .
Sempre fuori dal fuoco mescolare il condimento e lasciare riposare
In una piccola padella mettere il pangrattato condire con un filo d'olio e far tostare a fiamma media. 
Calare gli spaghetti in acqua bollente salata. 
Scolare molto al dente gli spaghetti e metterli nella padella con il condimento.
Portare a cottura  saltando in padella aggiungendo acqua di cottura della pasta che darà la giusta sapidità 
Cuocere gli spaghetti aggiungendo altra acqua  di cottura della pasta a piccole dosi .
 Far ritirare il fondo 
Servire con un filo di olio crudo 
Il pane tostato 
 Ed infine il formaggio grattato

CARCIOFI ALLA ROMANA
Per fare questi carciofi si utilizzano preferibilmente le mamme romanesche ma io trovo buoni anche quelli normali .Questa ricetta entrò nella mia famiglia per consiglio di qualche amica di mia madre, lei li chiamava carciofi ritti.
Da quando mia figlia vive a Roma ho trovato una certa differenza nei carciofi che si possono acquistare nella capitale. Ottimo contorno a Roma viene servito anche  come cibo di strada. Io l'ho mangiato nel Mercato di Testaccio dentro al panino naturalmente   cotto senza le foglie esterne più dure che a me invece a casa piace succhiare, ve lo presento quasi intero come piace a me .

Ingredienti:1 carciofo romanesco, pangrattato, prezzemolo q.b.,  1 o 2 spicchi d'aglio, sale , pepe, olio extravergine, facoltative  80 g di pancetta o 1 salsiccia.

Mescolare il pangrattato, il prezzemolo tritato e l'aglio tritato.Condire  bene con olio, sale e pepe.Se gradita aggiungere la pancetta tritata o la salsiccia sbriciolata.
 Liberare i carciofi dal primo giro di foglie esterne e sbucciare il gambo lasciandone un pezzetto attaccato.Lavare bene il carciofo allargando le foglie sotto l'acqua e farcire i vari giri di foglie e l'interno con il composto preparato

Mettere in una casseruola l'olio i  pezzi dei gambi dei carciofi asportati e i carciofi interi capovolti. Aggiungere acqua fino a metà della parte fogliosa, salare e pepare.
 Coprire con un foglio di carta forno accartocciato.
 Mettere il coperchio e cuocere a fuoco moderato per circa 20 minuti.
Alzare la carta e saggiare con una forchetta se non sono teneri rimettere la carta e il coperchio se invece sono cotti eliminare la carta e far ritirare, se necessario, il fondo di cottura.

Spegnere il fuoco e servire 
Servire il carciofo con il fondo di cottura e i pezzetti dei gambi 
Mangiare il carciofo sfogliandolo