lunedì 1 novembre 2010

Per amore

Fin da piccolissimo aveva dimostrato avversione per frutta e verdura, dopo il fallimento della mela grattata nei primi mesi di vita, i suoi genitori avevano tentato di tutto per introdurre nella sua dieta qualche vitamina.
I trenini fatti col cucchiaio avevano ottenuto solo disgustosi sputacchiamenti.
Avevano cercato di proporre vegetali camuffandoli in altri cibi, ma lui era capace di riconoscere una zucchina tritata in mezzo alla carne di un hamburger.
Da più grande gli avevano mostrato, senza risultato, orribili foto con malattie deturpanti della pelle, adducendo come causa la carenza vitaminica.
Poi era giunta la rassegnazione, la mamma si era consolata somministrandogli vitamine in compresse.
In ogni modo in famiglia non perdevano occasione per spaventarlo con predizioni sul suo stato di salute nel futuro e su come avrebbe pagato caro nel tempo quel suo regime alimentare.
Intanto si era fatto grande lo stesso, seppure con qualche problemino fisiologico di espulsione.
La mancanza di vitamine non gli aveva impedito, adesso che frequentava il liceo, di innamorarsi perdutamente di una sua compagna di classe, si sentiva stranamente imbambolato davanti a lei , si scopriva perduto nei suoi occhi.
L' occasione per approfondire la conoscenza della ragazza e mettersi in buona luce si presentò in occasione dell’ultimo compito di latino del quadrimestre, lei lottava per raggiungere la sufficienza mentre lui era fra i più bravi.

Si offrì di aiutarla a prepararsi per il compito e fissarono di incontrarsi un pomeriggio a casa di lei.
Non pensava ad altro cercando di prevedere ogni possibile avance, voleva muoversi con cautela e desiderava non deludere in niente la graziosa coetanea, doveva fare molta attenzione.
In quel tanto atteso pomeriggio tutto si svolse, come lui aveva previsto e desiderato, gli sembrò che i cauti gesti per comunicare i suoi sentimenti fossero graditi.

Il pomeriggio stava volgendo alla fine, quando, la madre della compagna entrò nello studio e lo invitò a trattenersi per la cena, la ragazza parve molto contenta dell’idea, lui accettò con piacere pensando, in cuor suo, che dopo cena sarebbe stato più facile avere l’occasione per magari, chissà, un innocente primo bacio.
Un attimo prima di sedersi a tavola però fu preso da un sottile senso di panico, era sempre rimasto a mangiare da amici che conosceva fin da piccolo, le cui madri sapevano della sua particolarità, ma adesso in quella situazione, per lui del tutto nuova, gli venivano in mente solo tragiche premonizioni.
Il problema si materializzò subito alla prima portata, pastasciutta con condimento di verdure, come annunciò la padrona di casa; un sudorino gli imperlò la fronte, incontrò lo sguardo amorevole della ragazza, dal quale cercò di prendere forza per mettere in bocca una penna leggermente intrisa di quel poltigliume dal quale spuntò anche una nocciola, cercò di concentrare le papille gustative sul sapore della frutta secca che non disdegnava, poi deglutì sperando di farcela a finire ciò che aveva nel piatto, lui di solito trangugiava la pasta con voracità, questa volta la ingoiò quasi intera ma per tutt’altro motivo.
Sperò ardentemente che il secondo fosse una veloce fettina all’olio, invece la padrona di casa, nonché abile cuoca, aveva avuto tempo di cimentarsi in cucina quel giorno, quindi comparve con una teglia di finocchi gratinati ripieni di patate e salsiccia.

Era perduto, inaspettatamente l’amica gli mise una mano sulla spalla e lo tirò impercettibilmente a sé, in un altro momento avrebbe toccato il cielo con un dito, ma la sua attenzione era tutta sui finocchi che ostinatamente dominavano la tavola, come in una sfida, per fortuna erano caldissimi e mentre tutti aspettarono un attimo per poterli assaporare meglio, lui infilò in bocca grossi bocconi brucianti, ustionandosi il palato, ottenendo così un annullamento parziale del sapore, ringraziando anche in cuor suo l’intervento delle salsicce che con il loro gusto saporito riuscivano a rendergli tollerabili quei vegetali; quando il piatto fu vuoto insistettero perché ne prendesse ancora confondendo il suo desiderio di liberazione con apprezzamento per il piatto.
Ormai aveva compreso le abitudini alimentari di quella famiglia quindi la torta di mele non lo trovò impreparato, anche se leggermente costernato, intanto la giovane lo guardava insistentemente e toccando con un ginocchio la sua gamba chiese ai genitori il permesso di uscire dopo cena per trovarsi in piazza con gli amici. Quella era la conferma che desiderava stare con lui e forse il bacio non era un sogno irrealizzabile, da ciò trovò la forza per accettare una piccolissima fetta di torta, come, inutilmente, si raccomandò, avrebbe discusso volentieri con la signora sul concetto di misura nel quale forse la donna era in difetto, ma doveva conservare tutte le energie per concludere la cena più lunga della sua vita, cercò di scansare con la lingua i pezzetti di mela avvolgendoli con la pasta dolce in modo che vi fossero imprigionati prima di inghiottire il piccolo pacchetto, una tecnica difficilissima che gli procurò non pochi problemi di contorsionismo con la lingua e qualche smorfia facciale, osservata con una certa apprensione dal padre della sua amica.
Finalmente il piatto era vuoto, quando fu proposta la macedonia temette di cedere, rendendo vano ogni sforzo precedente, per fortuna la ragazza rispose per entrambi con un no deciso, lo prese per la mano, si vestirono ed uscirono.
L’aria fresca lo scosse dalla tensione, l’incubo era finito, ora era per mano al suo amore e nel primo angolo appartato si baciarono.
Tornando a casa valutò la serata in modo del tutto positivo per l’amore appena suggellato e per il coraggio dimostrato nell’affrontare una cena quasi vegetariana, pensò sorridendo al racconto che avrebbe fatto ai suoi genitori e alle loro facce incredule.
La mattina dopo in bagno si stupì di come tutto andasse liscio.



PENNE INVERNALI  CON  CONDIMENTO ALLE VERDURE E NOCCIOLE

Ingredienti per 4 persone:
1 porro, 3 cucchiai d’olio e 20g burro, 200g di patate, 300 g di polpa di zucca, 200ml circa d’acqua, 100ml di panna, 100g di fontina, 4 cucchiai di parmigiano, 30g di nocciole, 1 cucchiaio di prezzemolo, sale e pepe.

Affettare a rondelle sottili il porro intero.Mettere in padella olio e burro, unire il porro e farlo stufare.


Tagliare patate e zucca a piccoli cubetti, aggiungere al porro, far insaporire, , salare , pepare, poi unire acqua e proseguire la cottura.
Tagliare a dadi la fontina, metterla nella panna e far fondere a calore moderato.
Versare la fonduta nella padella delle verdure e mescolare il tutto.
Cuocere la pasta in acqua salata, scolare , saltare in padella con il condimento, aggiungere se necessario un po’ d’acqua di cottura della pasta e mantecare con il parmigiano.
Cospargere con il prezzemolo, con le nocciole tritate grossolanamente
infine servire.
Chi non vuol utilizzare il formaggio può legare le verdure solo con la panna o con poca farina e latte anche di soia al naturale al posto dell’acqua.


FINOCCHI RIPIENI

Ingredienti per 4 persone: 4 finocchi medi, 3 patate, 300g di salsiccia, 1 uovo, 2 cucchiai di parmigiano, 2 cucchiai di pangrattato, 2 cucchiai di olio evo, 1 rametto di rosmarino, sale, pepe.

Lavare e pulire i finocchi eliminando le guaine esterne più dure e spesse.
Tagliare ogni finocchio in due parti e cuocerli a vapore per circa 15’.Togliere il cuore ai mezzi finocchi.


Lessare le patate con la buccia, spelarle e schiacciarle.


Unire la salsiccia, il formaggio, il rosmarino tritato e l’uovo.
Aggiustare di sale e pepe, amalgamare bene gli ingredienti.


Tritare il cuore dei finocchi ed unire al composto di patate.


Farcire i finocchi con il ripieno di patate e salsiccia.
Spolverizzare di pangrattato.
Ungere con olio una placca da forno, infornare per circa 15 minuti a 190°.
Servire.


FOCACCIA DI MELE 
Questa focaccia si può fare anche con altra frutta quale pesche, fichi, prugne, uva, albicocche, ciliege, pere ...

Ingredienti: 2 uova, 150/200 g di zucchero semolato o di canna, 200 g di farina 00, 50 g di maizena,100 g di burro fuso o 60 g di olio di riso   , 1/2 bustina di lievito per dolci, un pizzico di sale, 2 mele piccole, 3 o 4  cucchiai di marmellata di albicocche di pesche o del gusto della frutta scelta, profumo di scorza di limone o rum a piacere.


Si può diminuire il burro utilizzandone 60 g con l'aggiunta di un bicchiere di latte anche di soia o altro tipo.
Montare bene le uova con lo zucchero e un pizzico di sale.   
 Unire la farina setacciata con il lievito mescolando delicatamente.

 Aggiungere il burro fuso o l'olio, infine la scorza di limone grattata o il rum se gradito.

Sbucciare e affettare le mele piuttosto finemente con una mandolina se volete utilizzarle a crudo sulla torta, invece a spicchi più spessi se volete prima cuocerle in padella per 10’, con poca acqua e una spolverata di zucchero.La frutta più tenera come le pesche va usata a crudo.

Imburrare e infarinare una teglia rettangolare circa 23 cm x 32 cm, stendere  l’impasto con una spatola.




Sistemare sopra le fette di frutta disponendole come si preferisce.

Scaldare la marmellata di albicocche o di pesche con poca acqua per renderla più fluida nel caso che sia troppo densa
 Passare  la marmellata sulla frutta o disporla fra le fette di frutta.
Spolverizzare la frutta con zucchero di canna.

Infornare a 170°/180° per circa 30’in forno statico.


Su questa focaccia di mele le fette sono disposte in modo casuale con effetto più rustico

Far raffreddare e spolverizzare di zucchero vanigliato.

 Questa semplice focaccia ma buonissima è adatta per colazione, per merenda ma per la sua morbidezza e gusto anche per fine pasto, magari resa più golosa se servita su crema inglese alla vaniglia vi garantisco il successo.

 Per ottenere la circonferenza perfetta mettere una dose di crema inglese al centro del piatto  poi battere sul fondo con il palmo della mano la crema si stenderà perfettamente. 
Crema inglese
Disporre sopra una fetta di focaccia e spolverizzare di zucchero vanigliato.
Unico inconveniente non dura a lungo perché la frutta fresca tende a muffire l'inconveniente si attenua se  si usa frutta sciroppata, ma non credo che sia un grosso problema perché sparisce a vista d'occhio.

NEL CASO SI VOGLIANO UTILIZZARE MELE COTOGNE…
Lavare, sbucciare e tagliare a spicchi le mele(fig.1) Conservare bucce e torsoli(fig.2).
Mettere le mele affettate in un tegame largo, coprirle a filo con acqua, cuocere dolcemente a fuoco basso per 15’(fig.3), gli spicchi devono diventare teneri ma non rompersi(fig.4). Sollevare delicatamente la frutta con la ramina.
Versare nel liquido rimasto le bucce e i torsoli e far sobbollire per un’ora(fig.5). Filtrare il liquido attraverso un telo o un colino(fig.6), pesarlo e rimetterlo nel tegame con pari peso di zucchero(fig.7). Far bollire(fig.8), aggiungere gli spicchi di mela cuocerli dolcemente per 10’. Spengere e far riposare per 24 ore(fig.9).
A questo punto potrete utilizzare gli spicchi di mela per la torta sgocciolandoli dal liquido(fig.10).
Se invece si vogliono conservare, far bollire gli spicchi ancora per 5' finché il liquido facendo la prova su un piattino gelidifica, Tirare su dallo sciroppo gli spicchi di mela, metterli in un vaso di vetro, coprire con il liquido caldo.
Conservare sottovuoto(fig.11) o in freezer.Utilizzare gli spicchi di mela con la loro gelatina per la torta(fig.12)



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