Il mio primo viaggio all'estero fu quello in Spagna. Avevo ventitre anni ed ero sposata da un anno, a pensarlo adesso sembra impossibile, non il viaggio naturalmente, il matrimonio a tale età.
Partire mi sembrò una vera avventura, era il luglio del 1976 e non era così scontato viaggiare soprattutto fuori dall'Italia, nella mia famiglia, nonostante fossi la più giovane, fui la prima a varcare il confine.
Come campeggiatori avevamo previsto varie tappe con l'obiettivo di fare tutta la costa del sud fino allo stretto di Gibilterra e così fu.
Naturalmente né io né mio marito eravamo provetti viaggiatori e tanto meno veterani campeggiatori. Avevamo messo sul portabagagli della nostra 128 rossa una cassa da filati, tanto per non dare nell'occhio come pratesi, nella quale avevamo riposto tutto il necessario per il campeggio. Chi conosce tali casse in plastica nera utilizzate nell'industria tessile allora avrà la possibilità di immaginare il nostro carico. Alla prima sosta in Francia, in una stazione di servizio, ci eravamo già dimenticati del carico fantozziano e presi dall'entusiasmo del viaggio ci dirigemmo a parcheggiare tranquillamente sotto una tettoia, il botto fu forte e la cassa scivolò via appoggiandosi sulla carrozzeria posteriore. Questo particolare disastroso non ci fece perdere d'animo, issammo di nuovo la nostra cassa e via verso la meta.
Arrivammo a Barcellona e poi Valencia, Granada , Malaga fino a punta de Tarifa. Paesi e città mai visti si offrirono ai nostri occhi insieme a monumenti, usi, costumi, piatti e prodotti tipici. Mangiammo e bevemmo a volontà entrando nello spirito dell'accogliente popolo spagnolo.
Sangria e paella ci conquistarono, di pollo, di pesce, mista, la mangiammo in ogni cittadina o piccolo paese dai bianchi muri assolati. Sulla strada del ritorno poco distante dal confine francese nella città di Figueres (in castigliano Figueras) in Catalogna, città natale di Salvador Dalì, in un ristorante tipico molto raffinato mangiammo la paella vincente fra tutte.
Con le poche cognizioni di cucina che avevo allora cercai di carpire la ricetta e penso di esserci riuscita, la propongo ormai da anni ed è sempre molto gradita. Durante quel viaggio comprai teglie da paella di tutte le dimensioni fino a 50 cm di diametro, compreso il bruciatore a gas per cuocerla.
La nostra cassa bagaglio si riempì e appesantì ulteriormente ma ormai faceva parte del nostro vissuto. L'anno successivo abbandonammo la cassa ma invece che ridimensionare il bagaglio comprammo un carrello appendice; non sapevo cosa avrei comprato nel nostro viaggio in Puglia ma sicuramente mi sarei fatta tentare da qualche attrezzo di cucina, il principale fu la chitarra per spaghetti.
Bruciatore per cuocere la paella.
Il mio primo viaggio all'estero fu quello in Spagna. Avevo ventitre anni ed ero sposata da un anno, a pensarlo adesso sembra impossibile, non il viaggio naturalmente, il matrimonio a tale età.
Partire mi sembrò una vera avventura, era il luglio del 1976 e non era così scontato viaggiare soprattutto fuori dall'Italia, nella mia famiglia, nonostante fossi la più giovane, fui la prima a varcare il confine.
Come campeggiatori avevamo previsto varie tappe con l'obiettivo di fare tutta la costa del sud fino allo stretto di Gibilterra e così fu.
Naturalmente né io né mio marito eravamo provetti viaggiatori e tanto meno veterani campeggiatori. Avevamo messo sul portabagagli della nostra 128 rossa una cassa da filati, tanto per non dare nell'occhio come pratesi, nella quale avevamo riposto tutto il necessario per il campeggio. Chi conosce tali casse in plastica nera utilizzate nell'industria tessile allora avrà la possibilità di immaginare il nostro carico. Alla prima sosta in Francia, in una stazione di servizio, ci eravamo già dimenticati del carico fantozziano e presi dall'entusiasmo del viaggio ci dirigemmo a parcheggiare tranquillamente sotto una tettoia, il botto fu forte e la cassa scivolò via appoggiandosi sulla carrozzeria posteriore. Questo particolare disastroso non ci fece perdere d'animo, issammo di nuovo la nostra cassa e via verso la meta.
Arrivammo a Barcellona e poi Valencia, Granada , Malaga fino a punta de Tarifa. Paesi e città mai visti si offrirono ai nostri occhi insieme a monumenti, usi, costumi, piatti e prodotti tipici. Mangiammo e bevemmo a volontà entrando nello spirito dell'accogliente popolo spagnolo.
Sangria e paella ci conquistarono, di pollo, di pesce, mista, la mangiammo in ogni cittadina o piccolo paese dai bianchi muri assolati. Sulla strada del ritorno poco distante dal confine francese nella città di Figueres (in castigliano Figueras) in Catalogna, città natale di Salvador Dalì, in un ristorante tipico molto raffinato mangiammo la paella vincente fra tutte.
Con le poche cognizioni di cucina che avevo allora cercai di carpire la ricetta e penso di esserci riuscita, la propongo ormai da anni ed è sempre molto gradita. Durante quel viaggio comprai teglie da paella di tutte le dimensioni fino a 50 cm di diametro, compreso il bruciatore a gas per cuocerla.
La nostra cassa bagaglio si riempì e appesantì ulteriormente ma ormai faceva parte del nostro vissuto. L'anno successivo abbandonammo la cassa ma invece che ridimensionare il bagaglio comprammo un carrello appendice; non sapevo cosa avrei comprato nel nostro viaggio in Puglia ma sicuramente mi sarei fatta tentare da qualche attrezzo di cucina, il principale fu la chitarra per spaghetti.
Con le poche cognizioni di cucina che avevo allora cercai di carpire la ricetta e penso di esserci riuscita, la propongo ormai da anni ed è sempre molto gradita. Durante quel viaggio comprai teglie da paella di tutte le dimensioni fino a 50 cm di diametro, compreso il bruciatore a gas per cuocerla.
La nostra cassa bagaglio si riempì e appesantì ulteriormente ma ormai faceva parte del nostro vissuto. L'anno successivo abbandonammo la cassa ma invece che ridimensionare il bagaglio comprammo un carrello appendice; non sapevo cosa avrei comprato nel nostro viaggio in Puglia ma sicuramente mi sarei fatta tentare da qualche attrezzo di cucina, il principale fu la chitarra per spaghetti.
PAЁLLA
Ingredienti per 12 persone:½ petto di pollo, 250 g di carne di maiale magra, 12 gamberoni o 12 scampi, ½ kg di cozze, 1 sacchetto di vongole veraci, 1 seppia, 2 o 3 calamari, 1 piccolo polpo (facoltativo), 1 filetto o 1 trancio di pesce(gallinella, pesce spada o altro…) 100 g di pancetta tagliata in piccoli cubetti o tritata, 4 tazze di riso bomba 1 scatola di piselli surgelati, 300 g di fagiolini, 1 cipolla tritata, 2 peperoni rossi, 2 o 3 pomodori maturi, 100 g di salsiccia napoletana piccante, 1 cucchiaino di origano, 1 peperoncino rosso, 2 spicchi d’aglio, 1 o 2 bustine di zafferano o pistilli, olio, sale, circa 8 tazze di brodo di pesce.
Tagliare il pollo e il maiale in piccoli bocconcini. Mettere in una ciotola il peperoncino, l’origano, l’aglio tritato, 2 cucchiai d’olio e un poco di sale, cospargere la carne con questa mistura e lasciarla insaporire.
Tagliare il pollo e il maiale in piccoli bocconcini. Mettere in una ciotola il peperoncino, l’origano, l’aglio tritato, 2 cucchiai d’olio e un poco di sale, cospargere la carne con questa mistura e lasciarla insaporire.
Sbucciare i
peperoni con un pela patate, tagliarli a strisce e saltarli in padella con olio.
Cuocere a vapore al
dente, i piselli e i fagiolini tagliati a tronchetti (anche utilizzando la pentola a pressione).
Sbucciare i
pomodori, dopo averli immersi in una pentola d’acqua in ebollizione per pochi
istanti. Tagliarli a pezzi e salarli.
Pulire i vari tipi
di pesce tagliarli a pezzetti e tenerli separati per tipo (il pesce si può
cuocere prima in bianco con poco olio e vino bianco anche utilizzando la pentola a pressione) o al momento con il riso unendolo secondo il tempo di
cottura).
Far aprire cozze e
vongole(spurgate in acqua e sale) mantenendole nel guscio e conservando il liquido che producono in
cottura dopo averlo filtrato.
Mettere lo
zafferano in un bicchiere di acqua tiepida.
Tritare la cipolla
e la pancetta.
Se non si dispone
della classica teglia da paëlla utilizzarne una larga e capiente, metterci
l’olio unendo cipolla, pancetta e i bocconcini di carne marinati; lasciar
rosolare piano per circa 20’ ,
Aggiungere i pomodori, il riso;dopo pochi istanti irrorare con il liquido filtrato dei molluschi ,il brodo di pesce
caldo ed infine unire l'acqua profumata con lo zafferano. Durante la cottura del riso
aggiungere il pesce(se non è stato cotto preventivamente secondo la durezza) per ultimo unire i filetti di pesce a pezzi non troppo piccoli e i gamberi( entrambe crudi) .Può darsi che sia necessario aggiungere brodo di pesce durante la cottura. Infine unire piselli e fagiolini. Aggiustare di sale.
Alcuni minuti prima
della fine della cottura del riso aggiungere le vongole e alcune
cozze.
Decorare con i gamberoni o gli scampi fatti saltare a parte in bianco in
padella, guarnire con i filetti di peperone, le fettine di salsiccia piccante e
qualche cozza tenuta da parte.
SANGRIA
Ingredienti:1 litro di vino rosso,1 bicchiere di Schweppes, 1
bicchierino di Contrieu o di brandy, 2 cucchiai di zucchero, 1 limone, 1
arancia, 1/2 mela, ½ pesca (se è stagione) , qualche chicco d’uva, 1 bastoncino piccolo di
cannella.
Spremere mezzo limone e
mezza arancia, mettere il succo in una caraffa.
Unire il vino, il liquore, lo zucchero, la Schweppes e
mescolare. Tagliare a fette piuttosto spesse il
limone e l’arancia rimasti mantenendo loro la buccia.
Affettare nello stesso
modo la mela e la pesca senza togliere loro la buccia.
Mettere la frutta
affettata nella caraffa, unire i chicchi d’uva e la cannella.
Mettere la sangria in
frigorifero.
In estate la sangria può essere servita fresca anche come
aperitivo accompagnata dalle caratteristiche tapas.
La sangria è gradevole anche bevuta fresca in un dopo cena
estivo durante una partita a carte o facendo una chiacchierata fra amici.
Sbucciare i
peperoni con un pela patate, tagliarli a strisce e saltarli in padella con olio.
Cuocere a vapore al
dente, i piselli e i fagiolini tagliati a tronchetti (anche utilizzando la pentola a pressione).
Sbucciare i
pomodori, dopo averli immersi in una pentola d’acqua in ebollizione per pochi
istanti. Tagliarli a pezzi e salarli.
Pulire i vari tipi
di pesce tagliarli a pezzetti e tenerli separati per tipo (il pesce si può
cuocere prima in bianco con poco olio e vino bianco anche utilizzando la pentola a pressione) o al momento con il riso unendolo secondo il tempo di
cottura).
Far aprire cozze e
vongole(spurgate in acqua e sale) mantenendole nel guscio e conservando il liquido che producono in
cottura dopo averlo filtrato.
Mettere lo
zafferano in un bicchiere di acqua tiepida.
Tritare la cipolla
e la pancetta.
Se non si dispone
della classica teglia da paëlla utilizzarne una larga e capiente, metterci
l’olio unendo cipolla, pancetta e i bocconcini di carne marinati; lasciar
rosolare piano per circa 20’ ,
Aggiungere i pomodori, il riso;dopo pochi istanti irrorare con il liquido filtrato dei molluschi ,il brodo di pesce
caldo ed infine unire l'acqua profumata con lo zafferano. Durante la cottura del riso
aggiungere il pesce(se non è stato cotto preventivamente secondo la durezza) per ultimo unire i filetti di pesce a pezzi non troppo piccoli e i gamberi( entrambe crudi) .Può darsi che sia necessario aggiungere brodo di pesce durante la cottura. Infine unire piselli e fagiolini. Aggiustare di sale.Decorare con i gamberoni o gli scampi fatti saltare a parte in bianco in padella, guarnire con i filetti di peperone, le fettine di salsiccia piccante e qualche cozza tenuta da parte.
SANGRIA
Ingredienti:1 litro di vino rosso,1 bicchiere di Schweppes, 1
bicchierino di Contrieu o di brandy, 2 cucchiai di zucchero, 1 limone, 1
arancia, 1/2 mela, ½ pesca (se è stagione) , qualche chicco d’uva, 1 bastoncino piccolo di
cannella.
Spremere mezzo limone e
mezza arancia, mettere il succo in una caraffa.
Unire il vino, il liquore, lo zucchero, la Schweppes e
mescolare. Tagliare a fette piuttosto spesse il
limone e l’arancia rimasti mantenendo loro la buccia.
Affettare nello stesso
modo la mela e la pesca senza togliere loro la buccia.
Mettere la frutta
affettata nella caraffa, unire i chicchi d’uva e la cannella.
Mettere la sangria in
frigorifero.
In estate la sangria può essere servita fresca anche come
aperitivo accompagnata dalle caratteristiche tapas.
La sangria è gradevole anche bevuta fresca in un dopo cena
estivo durante una partita a carte o facendo una chiacchierata fra amici.
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