venerdì 25 settembre 2020

In cucina non gettare

Contadini , pescatori, ristoratori  e brave massaie si ingegnano da sempre per utilizzare al meglio prodotti poveri e scarti perché procurare il cibo è fatica ma pure sostenerne i costi.
Nel tempo questa buona regola soprattutto in famiglia si è persa, vuoi per la fretta, vuoi perché lo spreco non è stato considerato più di tanto.
Aprire il bidone della spazzatura e gettare senza riflettere è diventata un'abitudine generale con  conseguenze  dannose per l'ambiente e per la tasca ,rubando qualcosa anche al gusto.
Per quanto mi sforzi di ricordare non ho memoria del bidone dell'immondizia nella mia prima infanzia; le puliture delle verdure andavano nell'orto in una zona apposita di riciclo per fertilizzare, gli animali  domestici di casa venivano nutriti con avanzi  cotti o crudi e vivevano benissimo senza  crocchette.  Neppure gli involucri di plastica circolavano, mentre  le carte venivano riutilizzate per accendere il fuoco ; la carta gialla degli incarti  di macellai o droghieri conservata accuratamente, per curare intrisa di lardo i bernoccoli.
Le bucce degli agrumi gettate nel fuoco sprigionavano il profumo dell'inverno.
Con la cenere si bolliva il bucato.
Le galline camminavano nell'aia beccando briciole e tutto ciò che cadeva malauguratamente delle nostre merende.
Il verbo riciclare non era in uso ma  vivere secondo natura eliminava rifiuti di ogni genere in quel tempo.
Poi tutto è cambiato e adesso dobbiamo fare i conti con i nostri sprechi e utilizzo di materiali funzionali certo, comodi , ma dannosi per l'ambiente.
I bidoni della spazzatura  li vediamo in abbondanza, le nuove generazioni ne avranno memoria e non come bel ricordo.
Hanno ideato contenitori per la spazzatura di svariate fogge e misure, siamo passati dalla raccolta  porta a porta dei primi anni , ai cassonetti nelle strade e adesso siamo tornati in molte città al porta a porta, ma non torneremo più all'assenza del bidone o meglio dei bidoni  speriamo almeno differenziati, però certamente possiamo essere più accorti e far attenzione anche in cucina cercando di buttare via il meno possibile con vari accorgimenti.

 PACCHERI ALLA TRABACCOLARA
a modo mio 
La trabaccolara viareggina nacque come piatto di recupero  a base di pesci  bianchi poveri di fondale   che ,  al mercato del porto, venivano considerati il pesce di scarto della pesca.I pescatori san-benedettesi per non buttare via la loro fatica e recuperare il pesce povero invenduto inventarono questo tipico sugo rosso che deve il suo nome al trabaccolo, la  barca tipica dei pescatori di Viareggio e che oggi si può gustare nei ristoranti della  Versilia.
 

Ingredienti per 4 persone: 400 g di paccheri, alcuni pesci bianchi di fondale(il pesciaiolo saprà consigliare(pesce serra, tracina, ecc), aglio, prezzemolo, limone,  circa 40 pomodori ciliegini o 4 o 5 pomodori maturi a pezzetti, olio extravergine , sale, peperoncino o pepe.

Come prima cosa pulire il pesce 
Sfilettarlo con attenzione  eliminando tutte le lische, non si è capaci farlo sfilettare dal pesciaiolo.
Controllare bene che la polpa sia priva di lische, non importa se il pesce c si sfalderà, poiché questo tipo di pesce ha la carne molto delicata.
Condire con sale, peperoncino o pepe e olio ed una leggera  spruzzata di succo di limone.
Mettere in una padella con olio i pomodorini interi io ho lasciato la buccia oppure usare dei pomodori maturi a pezzetti, far appassire poi unire aglio e prezzemolo tritati.
                                                            Unire il pesce
e scaldare appena senza cuocere del tutto.
Cuocere i paccheri in acqua bollente salata.
Scolare e saltare in padella ultimando la cottura del pesce.
Servire con qualche goccia di limone e se gradita poca scorza grattata.

CONFETTURA DI PESCHE AL MICROONDE 
o di altra frutta.

Sicuramente vi sarà capitato e vi capiterà di  ritrovarvi con della frutta che sta passando oltre di maturazione e che tutti in famiglia scartano ma la quantità è poca e sarebbe assurdo sporcare un tegame per avere meno di un vasetto di marmellata ma se avete il microonde allora potete  farlo senza sporcare in cucina e perdere troppo tempo.

Ecco le pesche ridotte piuttosto male come aspetto ma ancora accettabili di sapore.
Sbucciare la frutta se la buccia non vi sembra utilizzabile,tagliare la polpa a pezzetti e metterla in una scodella.
Schiacciare la polpa con una forchetta.
Cuocere in microonde per 3 minuti a 800 w
Schiacciare ulteriormente con la forchetta.
Cuocere a microonde per 4 minuti a 800w

Schiacciare ancora per rendere abbastanza fine la confettura.
Si può utilizzare anche questo strumento.

Aggiungere 2 o 3 cucchiai rasi di zucchero o comunque la quantità desiderata secondo il gusto personale
Mescolare bene.
Cuocere a microonde per 4 minuti a 800 w e schiacciare ancora per eliminare pezzetti più grandi.
Cuocere a microonde per gli ultimi  per 4 minuti a 800 w.Dovreste raggiungere la densità giusta.Mettere  la confettura  bollente in  in un vasetto sterilizzato in microonde e capovolgere per il sottovuoto per circa 20 minuti.Se non riuscite a riempire il vasetto come è avvenuto a me allora conservate in frigorifero .
La confettura risulta di un bel colore naturale,lucida e profumata; 
adatta da spalmare o per farcire biscotti o crostate.

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