Al
crepuscolo nell’aia, si formava un cerchio di sedie impagliate di
varia foggia, le donne sedevano, godendo finalmente un attimo di pace
dopo il lavoro giornaliero. I loro volti stanchi e accaldati si
distendevano un poco e noi bambini, ormai stufi di rincorrere i
giochi fin dalle ore più calde, ci avvicinavamo, strofinandoci alle
mamme come piccoli cuccioli, in attesa di un bacio o di una carezza,
in braccio non c’era possibilità di stare, potevi solo sederti sui
piedi a mo’ di seggiolino, perché le mani erano sempre in
movimento; una sgranava i fagioli per la cena, l’altra avvolgeva il
gomitolo il cui filo proveniva da una matassa tenuta tesa da altre
due braccia, chi rassettava, chi ricamava, chi faceva la treccia per
i cappelli di paglia, a quel tempo non usava stare con le mani in
mano.
Le donne parlavano, ridevano e ogni tanto se qualcuna azzardava un discorso poco adatto ai nostri orecchi c’era subito chi redarguiva:
”Ci sono i tetti bassi!!”
Mi sono chiesta per tanto tempo cosa fossero quei "tetti bassi", anni dopo ho capito che in codice significava:
”Non sono cose da dire, ci sono i bambini!”
Mi ricordo che i più grandicelli che sapevano…facevano il viso rosso ed io ancor meno comprendevo il loro imbarazzo, ma allora non si osava indagare più di tanto con gli adulti.
Noi ragazzi per un po’ appagati dall’odore delle madri stavamo calmi, ma poi si sa, qualcuno si agitava e cominciavamo a rincorrerci fra le sedie, aggrappandoci spesso alle vesti delle donne, mi ricordo che mia madre in queste occasioni diceva:
”Fareste perdere i' capo all' acciughe! “
Non so da cosa derivasse questa sua affermazione ma il messaggio era chiaro.
Quando il primo uomo compariva in fondo alla strada, una sedia spariva, e così anche le altre poco per volta seguivano la stessa sorte.
Nell’aria si diffondevano i profumi della cena, i giochi si smorzavano e la nostra fame sedeva a tavola.
Le donne parlavano, ridevano e ogni tanto se qualcuna azzardava un discorso poco adatto ai nostri orecchi c’era subito chi redarguiva:
”Ci sono i tetti bassi!!”
Mi sono chiesta per tanto tempo cosa fossero quei "tetti bassi", anni dopo ho capito che in codice significava:
”Non sono cose da dire, ci sono i bambini!”
Mi ricordo che i più grandicelli che sapevano…facevano il viso rosso ed io ancor meno comprendevo il loro imbarazzo, ma allora non si osava indagare più di tanto con gli adulti.
Noi ragazzi per un po’ appagati dall’odore delle madri stavamo calmi, ma poi si sa, qualcuno si agitava e cominciavamo a rincorrerci fra le sedie, aggrappandoci spesso alle vesti delle donne, mi ricordo che mia madre in queste occasioni diceva:
”Fareste perdere i' capo all' acciughe! “
Non so da cosa derivasse questa sua affermazione ma il messaggio era chiaro.
Quando il primo uomo compariva in fondo alla strada, una sedia spariva, e così anche le altre poco per volta seguivano la stessa sorte.
Nell’aria si diffondevano i profumi della cena, i giochi si smorzavano e la nostra fame sedeva a tavola.
Acciughe conservate sotto sale from Cucinare Storie
Attenzione:purtroppo
quest'anno nelle acciughe ho trovato un' infestazione di Anasakis e
quindi ho dovuto buttare tutto, infatti, la salatura non uccide le
larve di questo pericoloso parassita del pesce, presente sopratutto
nel pesce azzurro, ma non solo. Fate molta attenzione durante la
pulitura, osservate bene e ricordate che l'Anisakis muore in cottura
sopra i 60° o in congelazione a -20°, sopravvive anche alle
marinature e all'affumicatura.
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